Sulla panchina delle cose perdute
ho lasciato nodi di sguardi
e volti nudi vestiti d’anima
ed emozioni che pizzicano le labbra
onde di lago appena mosse
dal vento.
Sulla panchina delle cose perdute
ci sono i colori del cuore
come papaveri selvatici
in un campo di primavera
nell’aria che diventa sogno
tra le montagne e l’isola incantata.
Sulla panchina delle cose perdute
ho lasciato le ultime carezze
quelle che stanno nelle pieghe dell’alba
in fremiti di voci mormoranti d’acqua
per guerrieri delle cento notti
o solitari d’eremi
a riscaldare il cuore.


Io sulla panchina delle cose perdute, ho perso il concetto di vivere, in un mondo che non mi appartiene. Invece per arrancare, mi rifugio nei ricordi di bambino, dove vivevo in un mondo quasi uguale per tutti
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dario purtroppo in questo mondo orribile, capovolto e non alla vannacci, ci dobbiamo vivere. Io su quella panchina ho lasciato la parte innocente di me, quella che non sapeva ancora… o forse non voleva sapere. un abbraccio
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Splendida ed evocativa! Ho trovato la tua poesia di grande raffinatezza espressiva💙
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grazie luisa son appena passata da te con novembre 😀
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Appena vista e aggiunta! E’ una poesia fantastica 💖
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Su una panchina puoi rilassarti per un po’ e vedere meglio quello che hai attorno a te. Seduto su una panchina puoi pensare a tante cose
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certo e molti pensieri spesso rimangono lì. Ciao
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Quante belle cose sono fiorite e poi sfiorite su quella panchina. C’è tutta una vita a scorrerci fiume di emozioni per ogni dove.
Commuove querida💋❤️🌹💥
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vero silviat hai proprio ragione, sogno e realtà si mescolano indissolubili ❤ ❤ ❤
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saudade….grazie per questa poe che ricorda anche a me tanto del passato
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notte buona anche al tuo mare fra ❤
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