La panchina delle cose perdute

Sulla panchina delle cose perdute
ho lasciato nodi di sguardi
e volti nudi vestiti d’anima
ed emozioni che pizzicano le labbra
onde di lago appena mosse
dal vento.

Sulla panchina delle cose perdute
ci sono i colori del cuore
come papaveri selvatici
in un campo di primavera
nell’aria che diventa sogno
tra le montagne e l’isola incantata.

Sulla panchina delle cose perdute
ho lasciato le ultime carezze
quelle che stanno nelle pieghe dell’alba
in fremiti di voci mormoranti d’acqua
per guerrieri delle cento notti
o solitari d’eremi
a riscaldare il cuore.

11 pensieri su “La panchina delle cose perdute”

    1. dario purtroppo in questo mondo orribile, capovolto e non alla vannacci, ci dobbiamo vivere. Io su quella panchina ho lasciato la parte innocente di me, quella che non sapeva ancora… o forse non voleva sapere. un abbraccio

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