C’era una volta in mezzo all’Appennino ligure

C’era una volta in mezzo all’Appennino Ligure una antica grande casa circondata da boschi fitti di castagni, querce e agrifogli che l’isolavano dal resto del mondo.
In quel tempo lontano l’autunno arrivava improvviso: da un giorno all’altro i castagni si spogliavano e l’acero gigantesco del giardino iniziava ad arrossarsi come un tramonto estivo sul mare.
Allora cominciavano oziosi malesseri nel salotto viola dove sopra una console francese il busto di marmo del Cardinale Richelieu scrutava i presenti con un ghigno infausto.
La stagione marciva e l’umidore trasmesso dai boschi seminudi alle tappezzerie e agli arazzi vecchi di secoli ne risvegliava antiche muffe e odori latenti, mentre un afrore più intenso di fumo e di conserve s’esalava dalla cucina, dove Nilde riempiva di fresche verdure le antiche zuppiere piemontesi in forma di cavoli o di zucche, componeva gelatine di pere, sambuco e pomodoro in vasi simili a quelli delle antiche farmacie, cuoceva castagne sul fuoco dell’enorme camino nella grande padella forata innaffiandole con il vino novello.
Il clima della villeggiatura si sfaceva giorno per giorno fino a quando nuvole basse e grigie cominciavano ad arruffare le colline e i monti intorno.
Allora il vento incattivito, che sbatteva come un groviglio di ossa gli alberi spogli, costringeva la famiglia ad aprire i bauli di coperte scozzesi, sciarpe di lana, maglioni caldi e i ceppi cominciavano a bruciare nei caminetti di marmo e malachite zufolando come pifferi mentre le fiamme ancora umide e violacee riempivano le camere di fumo e di nere farfalle di carta.
Io, una bimba di pochi anni, magra e solitaria, passavo ore sulla vecchia sedia a dondolo della bisnonna a sognare. Lo faccio ancora ora dondolandomi alla ricerca del tempo perduto su quella stessa sedia capace di magie.
Ma nella vecchia casa gli autunni non sono più gli stessi.

12 pensieri su “C’era una volta in mezzo all’Appennino ligure”

  1. “passavo ore sulla vecchia sedia a dondolo della bisnonna a sognare.”.
    io… non ho una sedia a dondolo… ma ho una vecchia sedia di vimini… che era di mia mamma… la uso per metterci i panni da stirare…
    buona serata Vittoria… 😄🤗💛

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