La casa di zia Fanny

painting by Andrei Belichenko

Di giorno
nella luce gloriosa del Tigullio
l’antica casa indossava rose e bungavillee
fino al tetto
come una diva del muto un vestito di raso
dai colori smaglianti.
Zia Fanny, per me bimba, era come la villa:
una bellissima regina senza più regno.
Quando, nella polverosa penombra della stanza
disserravo scuri, finestre e persiane
era come schiodare una prigione.
Allora con languoroso stupore respiravo a lungo
l’aroma zuccheroso della vaniglia
intrecciata fitta alle balaustre
mentre il mare che nereggiava punteggiato di spuma
tra le piante di eucalipto
riparava i guasti del mio piccolo cuore.
L’ora si aromatizzava sotto il sole pomeridiano
e con le prime folate di libeccio
le onde si muovevano all’orizzonte
come candidi purosangue in corsa.
….E io ascoltavo, curiosa, cocci di dialoghi
in giardino
parole nervose cancellate
dal frusciar lieve delle foglie.

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