L’Arcimboldo: pittura ed estro, bizzarria, fantasia in pieno ‘500

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Ritratto di rodolfo II

Sicuramente il pittore più estroso e bizzarro nella storia dell’arte è stato Giuseppe Arcimboldi, detto l’Arcimboldo.
Figlio di artisti nacque a Milano nel 1527- che gran secolo fu il 1500- lavorò dapprima “alla fabbrica” del Duomo per trasferirsi in seguito alle corti di praga e di vienna al servizio degli imperatori Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II d’Asburgo, dove in breve tempo godette di un successo internazionale.
Affascinò con la novità del suo stile unico, bizzarro e stravagante che lo portò a realizzare creazioni antropomorfe, nella fattispecie figure umane che prendono forma dall’accostamento di frutti, fiori e altri oggetti.
Famosi sono i volti della serie delle 4 Stagioni, dove i prodotti tipici di esse si combinano come per magia fino a formare un profilo-il mio preferito è l’autunno-
Straordinario è anche il Ritratto di Rodolfo II rappresentato nelle vesti del dio romano Vertumno: ha guance rosse fatte di mele e pesche, barba irta di ricci di castagna e boccoli morbidi proprio come acini di uva matura.

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Nell’ordine, dall’alto, primavera, estate, autunno e inverno

L’Arcimboldo venne Dimenticato per molti secoli- capisco che potesse non incontrare il gusto di molti- per essere riscoperto nel 1930 dai pittori del surrealismo.
Inutile dirvi che mi piace molto: un genio del 1500…

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