Perché nelle favole ci sono solo perfide matrigne e mai madri amorose?

matrigne

Me lo chiedo da tempo: con google ho trovato quella che viene ritenuta la risposta migliore:

-La figura materna è un personaggio che guida e protegge e così facendo rallenta la crescita dei propri figli.
L’eroicità di un personaggio orfano di madre è amplificata dal fatto che impara a conoscere il mondo vivendolo.
E’ un personaggio indipendente che deve cavarsela da solo.
Questa assenza di una guida morale dei personaggi bambini lascia spazio al narratore per mostrare i pericoli e le insidie del mondo.
E il bambino che si caccia nei guai, e quindi sbaglia, ha una funzione altamente didattica per il bambino lettore che attraverso l’esperienza del personaggio impara lezioni di vita-

Ma davvero è così? La madre rallenta la crescita dei propri figli? Per me no, semplicemente il povero bambino orfano di mamma- la mamma è sempre la mamma- fa pena e il lieto fine è ancora più apprezzato: insomma la favola o fiaba riconcilia il piccolo o grande lettore con il mondo. Prendete Cenerentola: la povera protagonista non solo è orfana di madre e poi pure di padre, ma anche vessata da una matrigna e due sorellastre. Tutte figure negative tranne la fata che però è creatura sopra-naturale.
Insomma,la mamma morta e il padre assente fanno della povera fanciulla una vittima sulla quale versare lacrime tranne poi asciugarle in fretta per il lieto fine: dalla cenere al titolo principesco è davvero un bel salto 😀
Oggi, nei socials e affini, chissà quanti like avrebbe cinderella con la sua straziante storia 😀

 

26 pensieri su “Perché nelle favole ci sono solo perfide matrigne e mai madri amorose?”

  1. Penso che non bisogna eccedere in nessun senso. Le madri possono sì, essere troppo apprensive e bloccare qualsiasi sviluppo così come eccessivamente crudeli o disinteressate, ma dubito fortemente esitano solo queste due categorie. Sicuramente ogni madre oscilla da una delle due parti, è inevitabile, ma così come in ogni relazione. Di certo, se il figlio cresce “male” è colpa dell’ambiente infantile dov’è nato e questo comprende tutti e DUE i genitori, così come l’educazione, i gruppi sociali, il carattere personale, ecc…

    Sono storie che risalgono a tempo fa, anni in cui spesso si rimaneva orfani e i rapporti con i genitori erano molto più distaccati. Quindi, a parer mio, le eroine sono orfane per diversi motivi: identificazione del lettore con il personaggio, commiserazione, in parte anche il fatto che se il genitore è assente ( e quindi non dev’essere per forza cattivo) il bambino è costretto a diventare adulto più velocemente e perché una volta era facile, vuoi per igiene, per le poche cure, le guerre, ecc…, rimanere orfani.

    Non so, io la penso così. Poi vabbè, ora è un classico, quindi siamo abituati così e non cambiano l’andare delle storie… insomma… sinceramente, a nessuno fa strano “The brave?” lì i genitori ci sono entrambi, e anche parecchi fratelli. O “Rapunzel” che poi alla fine i genitori li ha. Insomma, le modern princess già stanno cambiando e questo mi riporta all’affermazione in cui mi riferivo all’epoca della prima stesura delle storie.

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    1. grazie del passaggio ma io mi riferisco alle favole e fiabe classiche…che poi sono ancora quelle che affascinano di più.Personalmente non ho mai amato né quelle classiche né amo le recenti. ma cappuccetto rosso, ad esempio, ha scatenato negli anni milioni di diatribe che brave o repunzel manco se le sognano. ciauuuu

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