
He snake was pale gold/ Il serpente era di un oro pallido
Glazed & shrunken. /Smaltato e lucente
We were afraid to touch it. /Avevamo paura di toccarlo
The sheets were hot dead prisons. /Le lenzuola erano calde prigioni di morte
da “The celebration of Lizard” di Jim Morrison
Uncinata ai fianchi dalla tua assenza
è brivido di sirene il dolore bruciato
in una sola vampa.
E’ insonne il tuo respiro che cerco a tentoni
nella fradicia agonia di questa stanza
tra serenate col diavolo nella chitarra,rabbia di ricordi
e lacrime vomitate nell’anfora di vetro
del nostro impossibile viverci insieme.
L’amaca blu,i vasi di gerani cuoreviola, la gonna bianca
di mia madre
le ali rosse del grumo di sangue che non mi è mai nato
le stanche melodie di questo inverno
riusciranno a inventarmi la vita
quando cercherò il sussurro di lama vetrosa delle tue labbra
e il tuo colmarmi di affannate carezze
il vuoto del corpo?
Ti voglio ora di una fretta cieca di un’urgenza dolorosa
come il boccheggiare di un pesce fuor d’acqua
come un tunnel di luce scavato nel mio ventre.
…Ma sono soltanto un’impronta disfatta dalla pavida collana
di dolori che mi porto dentro:
aspetto il regno puro della cenere.

Sai coinvolgere nel dolore con immagini chiare e parole di sofferenza autentica
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tu non conti, sai 🙂
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ottimo l’accostamento, è un piacere averti ritrovata
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anche per me
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un pezzo da brividi,in perfetta sintonia con Morrison e il suo ” dio serpente”
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gtazie…non so, troppo personale, raro che scriva cose così
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Molto interessante la descrizione di come deve essere il sentire di una donna. Rende l’idea
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grazie sei gentilissimo
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