DA “Ricette immorali” di M.V. Montalbàn: Fave alla santoreggia

fave alla santoreggia

Le” Ricette immorali” di Manuel Vàzquez Montalbàn costituiscono il libro di cucina più divertente e curioso che abbia mai letto.Una delle mie ricette preferite è appunto quella delle fave alla santoreggia, “pianta d’amore” per eccellenza che, come il dragoncello, proviene dall’europa Orientale: ha un sapore inquietante e misterioso, che spesso non piace ai palati troppo semplici.
Gode fama d’essere afrodisiaca fin  dall’antichià tanto che ai monaci di un tempo era proibito coltivarla nei loro orti per non cadere in tentazione. Anche se oggi infusi e tisane di santoreggia si usano in erboristeria come diuretici e rimedi naturali contro malanni dell’apparato digerente la nomea di “erba d’amore” le è rimasta.
Tornando al mio piatto: mette insieme due primavere, quella delle fave e quella della santoreggia, ed eccita doppiamente il sangue in tutte le estremità del corpo; proprio in tutte, così asserisce Montàlban 🙂
Richiede fave primaticce che hanno un retrogusto, che poi è un sapore doppio, oppure, come dice l’autore delle ricette immorali, un sapore e la sua ombra.
Aprono lo spirito e incoraggiano una certa particolare cordialità tra i commensali:-)

Ingredienti (per 4-6 persone )

2 kg. di fave tenere
1 rametto di santoreggia
60 gr. di burro tagliato a pezzettini
un poco di santoreggia tritata
sale q.b.

Fate bollire le fave insieme ad un rametto di santoreggia.
Quando sono tenere sgocciolatele e togliete il rametto di santoreggia.
Fatele saltare in padella a fuoco vivo per asciugarle un poco.
Levatele dal fuoco e mescolatele al burro, facendo attenzione a non romperle.Salate.
Servitele su di un vassoio preriscaldato spolverandole con la santoreggia tritata.
E’ un piatto semplice ma dal sapore insolito, unico, dove la santoreggia si rivela all’altezza della sua antica fama 🙂

9 pensieri su “DA “Ricette immorali” di M.V. Montalbàn: Fave alla santoreggia”

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