
Giorgia Libero è stata sconfitta a 24 anni dal male che l’aveva attaccata mesi fa e contro il quale ha combattuto con tenacia, coinvolgendo la rete in questa strenua battaglia dal letto del reparto di oncoematologia dell’ospedale di Padova. Accanto a lei, come sempre, il fidanzato Federico Morandi che nella notte ha affidato a Facebook la notizia del decesso.
La giovane di Casalserugo aveva commosso il popolo del web dopo aver raccontato la propria malattia, un linfoma che l’aveva distrutta nel fisico, ma non nello spirito, rendendo pubbliche, come una sorta di diario, le cartelle cliniche, gli esami, le foto del suo lento calvario. E’ dell’11 agosto il suo ultimo post, dove Giorgia, nel ringraziare tutti per i messaggie per l’affetto dimostratole, chiude il suo pensiero scrivendo: “È duraragazzi, ma solo quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare”.
da ANSA.it
DOMANDONA: la rete, in tragedie simili, quanto può essere di aiuto, sempre che lo possa essere?

Secondo me condividere il dolore gli fa perdere potere: il calore e la vicinanza di tante persone che anche se sconosciute ti vogliono bene possono alleviare il male a livello psicologico. Purtroppo a livello fisico serve altro. Povera ragazza: se ne va una guerriera!
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ma perché ti vogliono bene? per pietà…perché sono illustri sconosciuti. non riesco a capire quale calore si possa trovare su fb…
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Ad esempio io voglio bene a parecchia gente che ho conosciuto virtualmente sui blog, te compresa, anche senza vederci. Si può capire abbastanza di una persona da quello che scrive e da come lo scrive.A me un malato non fa pena, mi fa venire voglia di stargli vicino per poter portare un po’ di gioia nel suo cuore
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ecco appunto stargli vicino, fisicamente…la paura è reale il dolore è reale…
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e comunque succede di frequente, non so, per me la morte è un fatto talmente privato…ma è solo il mio pensiero…
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Anche per me la morte è un fatto privato, qualcosa di intimo, un raccoglimento eterno. Ma non è così per tutti: c’è chi trova conforto per il dolore e la paura nel rapporto con estranei, gente che è fuori dal dolore quotidiano che si vive con i famigliari.
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sì ovviamente
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Non è facile questa domanda …. giustamente la chiami domandano… dipende molto dal momento che vivi… mi spiego, quando ho avuto mio marito con questo maledetto male gli ha fatto molto bene comunicare con la rete perché lo teneva occupato ed io sicuramente ti avrei risposto si fa bene … ora io quando leggo queste tragedie che riaprono ferite ti risponderei no perché ora a me fanno male … come dice Einstein tutto è relativo
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ti sei spiegata benissimo ,mia cara, benissimo. grazie di aver condiviso con noi la tua tragica esperienza. abbraccio
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Ho qualche esperienza tragica (non sto a raccontare, una tra l’altro è recente) ma non saprei che calore possa dare una chat.
Mi spiace che è morta una mia coetanea, per il resto non saprei quanto possa aiutare il Web su queste cose.
Ciao Viki!
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ciao ade!
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🙂
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Personalmente il web mi è stato di aiuto enorme all’inizio. Quando cercavo informazioni. Perché il nostro tumore era sconosciuto a molti, compreso il nostro medico curante.
Ho scoperto per caso una chat specifica per la malattia e mi sono state date tutte le info che mi servivano. Addirittura in merito a come contattare il neurochirurgo di fama mondiale che poi ha operato mia figlia.
Devo dire che per entrare nella chat mi dovevo fare forza. Era una fatica immane, a volte ci provavo per ore e poi scappavo. E’ stato durissimo scrivere a degli sconosciuti una cosa così personale e terribile per la mia famiglia.
Conoscendo virtualmente le persone, ero poi passata a scrivere loro in privato e per me era più semplice.
Non sono poi però riuscita a dare i feedback in rete dello svolgersi delle visite mediche, dopo operazione, ecc. Non ce l’ho fatta ed ancora ora, scriverne in questo momento non è facile.
Per quel poco che posso dire, forse per i giovani è diverso, in qualche maniera riescono ad esorcizzare il male parlandone su internet anche perchè lo conosco molto bene e lo usano per tutto.
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no, credo sia caratteriale e soprattutto…cercare contatti nell’unico modo che si conosce oggi: virtuale, la rete. grazie di averci raccontato la tua terribile esperienza ❤
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Io il dolore lo tengo per me.non mi devono compiangere nessuno.tanto poi nessuno ti ricorderà.
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già lo penso pure io
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cercare la vicinanza di chi per la maggior parte del tempo se ne sta lì a insultare e dire stronzate atroci???? MAMMAI! Mi dispiace molto, ovviamente, io però in quel ‘calore’ di fb non ci vedo né luce, né sincerità, né il cuore di essere vicini DAVVERO. ciau!
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neppure io….ci sono stata tempo fa per due anni…da suicidio!
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