Brexit, il 23 Giugno 50 milioni di Britannici al voto per fare la storia

Brexit, facsimile scheda

“Il Regno Unito deve rimanere un membro dell’Unione Europea o uscire dall’UnioneEuropea?”. E’ la domanda a cui decine di milioni di britannici sono chiamati a rispondere nel referendum sulla Brexit del 23 giugno. E le alternative sono due: “Remain” o “Leave”, cioè dentro o fuori, una parola per decidere la storia.Ecco alcune caratteristiche e dati di questo voto cruciale:

Chi può andare alle urne?- I cittadini britannici, irlandesi e del Commonwealth chevivono nel Regno Unito e quelli residenti a Gibilterra che abbiano compiuto 18 anni,oltre a coloro che siano espatriati dal Paese da non più di 15 anni. A differenza delreferendum sull’indipendenza scozzese del 2014, non sono stati ammessi invece gli over 16. Esclusi inoltre i cittadini dei Paesi Ue residenti in Gran Bretagna, che votano alle elezioni europee e amministrative.

Quanti sono gli elettori– Su una popolazione di oltre 64 milioni di persone si puòstimare in circa 50 milioni il numero di cittadini registrati nelle liste elettorali entro i confini del regno. Qualche intoppo c’è stato nelle registrazioni, per un blocco tecnico-informatico delle ultime ore. Alla fine i termini di scadenza delle procedure sono stati estesi.

– Che età hanno?- L’età media degli elettori è calcolata intorno ai 40 anni. I giovani dietà compresa fra 20 e i 34, pari a un 20% della popolazione, sono considerati più europeisti, mentre a 43 anni è indicata da alcune ricerche una sorta di punto di svolta.E, tra gli over 60, circa il 23% della popolazione, appaiono decisamente predominanti i pro Brexit.

– Le quote per gli scommettitori-Le indicazioni dei bookmaker oscillano a seconda disondaggi e umori. Ma in generale danno in pole il fronte ‘Remain’, pagato oggi in media acirca 1,3 contro il 3,5 di ‘Leave’. Un vantaggio non enorme, ma superiore ad esempio aquello concesso per ora di stretta misura a Hillary Clinton su Donald Trump per le presidenziali Usa. E comunque da prendere con le molle se si considera che il Leicester di Claudio Ranieri, quest’anno campione d’Inghilterra, era dato all’inizio della stagionecalcistica a 5.000 contro uno: più del doppio della quota accordata a chi si fosse presentato agli allibratori col mostro di Loch Ness al guinzaglio.
da ANSA.it

E’ davvero un voto storico e checchè ne dicano gli scommettitori…in bilico!

17 pensieri su “Brexit, il 23 Giugno 50 milioni di Britannici al voto per fare la storia”

  1. Voglio vedere se vince il no.che scenari si apriranno in Europa? Nessuno.noi ,invece,hanno votato i parlamentari al posto del popolo.se si può chiamare democrazia questa.mah.adesso che sventola ai quattro venti di uscire dall’euro,la lega,all’epoca aveva votato si.
    FUORI DALL’EURO,FUORI DALL’EUROPA,RIVOGLIO LA VECCHIA LIRA,che nostalgia che ho.

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  2. Temo che, se vincono i no all’Europa, si vada verso un bel pateracchio: già la confusione è tanta e l’improvvisazione da apprendisti stregoni la fa da padrona. Dopo che la GB sarà uscita dall’Europa,di sicuro cercherebbe di stringere i rapporti con l’Europa dell’est, finendo per creare un ulteriore gruppo che accrescerebbe il caos e le contrapposizioni.
    Ma la cosa che mi fa più specie è che, un paese dal passato colonialista come la Gran Bretagna, una potenza che ha asservito mezzo mondo a colonia fino a qualche decennio fa, adesso sia tanto spaventato da migranti e da uno straccio d’unione per quel poco che funziona…….
    Bacio

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      1. Certo che c’entra l’economia, ma anche la certezza che, da soli, potranno cavarsela meglio: puro egoismo nazionalistico. Quello che populisti e demagoghi sanno come solleticare…
        E poi ormai l’Inghilterra è una piazza finanziaria mondiale, una specie di portofranco per le multinazionali. C’è la convinzione che, una volta fuori dalle strette della Comunità, possa svolgere al meglio questa funzione…

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      2. Sinceramente non so proprio: i referendum sono sempre qualcosa di molto umorale, a maggior ragione questo che gioca più sull’immaginario che sulla realtà: la Gran Bretagna non fa parte nemmeno della moneta unica. Su tante cose è già piuttosto autonoma e lontana… Di sicuro sarebbe una botta all’immagine e quindi all’affidabilità dell’Unione sui mercati finanziari… Ma sul piano pratico credo che sarebbe più un boomerang per i fautori dell’uscita…
        Ma ci sono cose che sfuggono e mettere assieme i pezzi del puzzle non è facile…

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