Datemi una maschera e vi dirò la verità

morte rossa

E’ uno dei più noti aforismi di oscar wilde facilmente comprensibile: se non sono riconosciuto posso esprimermi liberamente, non mentendo più a me stesso e agli altri.
Sarà: ma allora perché in rete, dove uno schermo è la maschera per eccellenza, in troppi mentono con tanta facilità, vedi per esempio i tanti profili di socials dove le donne son gnocche da paura- avatar e foto prese in prestito da modelle più o meno conosciute- e gli uomini superpalestrati a far coppia con le femminucce di cui sopra? Di pari passo si sprecano le invenzioni di vite rutilanti , nelle quali l’emozione è di casa , come la cultura.
E qui rido perché nella piattaforma dove stavo prima, nei profili la maggior parte dei bloggers parlava almeno due lingue: inglese e francese o spagnolo quasi d’obbligo quando l’esempio di quanfo siamo esperti nella lingua di Albione ci viene proprio dal nostro esimio PR 🙂
In questi casi la maschera non ci aiuta a liberarci da tante false sovrastrutture bensì a costruirne di nuove che a mio parere possono diventare davvero rischiose.
Mentre è così bello poter essere se stessi in anonimato senza ovviamente scambiare il web per la poltrona dell’analista, rompendo le maracas agli altri 🙂 . Spesso la vita ti impone determinati comportamenti…almeno la rete ci dovrebbe permettere di “girare nudi”se ne abbiamo voglia…
Che ne dite?

 

 

44 pensieri su “Datemi una maschera e vi dirò la verità”

  1. Proprio perchè non conosciuti si “abbelliscono”.
    Non è comunque vero, noonostante il credere comune, che la rete garantisca l’anonimato, e se ci stai per agganciare qualcuno, ti rendi “appetibile”.
    In fondo ci stanno per pescare … 😀
    Ciao Viki

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    1. guarda un tempo si pensava con i rilevatori di IP di scoprire facilmente l'”anonimo”. Oggi con i programmi , anche free che ci sono, che ti spostano dove vuoi, in italia e non…solo in caso di controversia legale con opportuni rilevatori puoi scoprire l’inghippo. Poi ci sono i cosiddetti IP protetti…e questo è altro discorso ancora. Ecco perché certi traffici non si possono stroncare…insomma il web è diventato un mare magnum in cui a volte è pericoloso avventurarsi…ciao pietro

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      1. Verissimo quanto dici; ma le capacità investigative, quando si basao sulla filologia e non sul mero aspetto tecnico, superano di molto le potenzialità normali.
        Se effettivamente si volessero stroncare i traffici illegali, in rete, si riuscirebbe a fare, con i mezzi attuali.
        Sarebbe notevolmente inferiore agli sforzi che fecero gli studiosi inglesi guidati da Alan Turing, durante la seconda guerra mondiale, per decrittare i messaggi tedeschi. Allora Enigma era vari passi avanti alle conoscenze tecnologiche allleate; eppure la filologia e la matematica riuscirono.
        Ora i trafficanti illegali sarebbero tecnologicamente meno avanzati della controparte; considera che la NSA statunitense ed altre agenzie, monitorano e registrano tutto il traffico telematico … analizzandone flussi ed intensità si ottengono infinite informazioni, anche quelle anagrafiche ed identificative delle operazioni.
        Nulla ora è nascondibile.
        Ciao Viki, buona giornata.

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      2. oh sì questo è vero…se si volesse…ma non è così, anzi molto è “sotterraneo”, guarda i grandi evasori fiscali: comunicheranno pure in qualche modo con” il nido” alle isole felici, i loro legali certo…e pare che il cielo sia pieno di piccioni viaggiatori. quindi….

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  2. beh l’hai scritto tu…oscarino non conosceva la rete, però diciamo che è ancora così, per molti che la frequentano. sono convinto che sia salutare per alcuni e per altri davvero nefasta: ovviamente siamo noi a renderla tale

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      1. Anche rischioso…cyber bullismo per esempio (hanno fatto suicidare persone), per non parlare della pedopornografia…
        Sono sempre stato critico sul Web (sopratutto per le cazzate fatte passare per verità). Uno dei tanti motivi per cui preferisco il reale.

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      2. Si Si ho letto ma è giusto evidenziare tutto.
        La disinformazione di oggi (che è altissima) è anche a causa del Web. La storia (come altre cose), non si imparano in rete.

        Gli esempi sarebbero tantissimi da fare…per il resto, dipende da come si usa certo!

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      3. l’ignoranza è in primis imprinting familiare, non è colpa del web ma di genitori ignoranti e assenti, su questo ci metto la mano sul fuoco. La rete dà una marea d’informazioni in libertà, c’è gente anche che scrive : andare Ha prendere il latte… beh se un ragazzo copia forse in casa gli andrebbe spiegato che è sbagliato, non parliamo della storia, e non è che non ci siano bei pezzi, pregevoli. Ma la rete non sostituisce il cartaceo, questo va insegnato ai figli.

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      4. Io quello che so, lo devo ai libri e ai racconti (veri) di parenti e amici di parenti…meglio di così non esiste!

        La libertà in rete cade quando vedi siti del tipo “crimini degli immigrati.com”
        Non è libertà ma aberrazione da punire coi fucili, scusa il francesismo!
        Sono figlio di maestra e le famiglie finisco nel momento in cui il figlio sceglie se credere alla merda (che può essere nei libri sbagliati o soprattutto sul Web) o alla ragione che si trova in certi libri (magari difficili e nelle vere pagine di controinformazione del Web). Il Web è l’ideale per fare populismo.

        Personalmente adoro la Satira nel Web..quella magari dovrebbe aumentare, forse potrebbe battere il populismo virtuale come magari quello cartaceo e mediatico.

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      5. oggi il populismo è anche cartaceo…e non parliamo di quello mediatico…la famiglia ti dà l’imprinting, mi ripeto, poi sarai tu a scegliere. Personalmente sono nata in una famiglia che da secoli raccoglie libri…con un nonno che a 4 anni come favola mi raccontava la storia…quindi so quello che dico. Per questo forse amo la rete perché la considero un gioco, il mio parco giochi, datosi che nella realtà davvero gioco pochissimo 🙂

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      6. ah beh, anch’io la uso bene e non ho mai avuto problemi (mai preso un virus grave per il pc per fare un esempio, levando i soliti cavalli di troia)
        eh beh pure so quello che dico (famiglie proletarie e il resto del carlino) ma a differenza di tanti della mia età per esempio, non considero il Web come un mito o come il massimo della libertà…non mi faccio abbindolare in altre parole.
        non odio la rete assolutamente ma la uso con criterio 😀

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      7. Certo. Per me è solo un passatempo. La mia vita sta fuori dal mio blog.
        Mi piace raccontare le mie cose e cercare confronti ma poi, so sempre fuori!

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    1. tieni presente che in parecchi, uomini e donne, ci sono per tacchinare…truffare etc etc etc …è se stesso solo chi considera la rete luogo di incontri virtuali per leggere, scrivere, raccontarsi, farne una terapia antistress, esprimere le proprie idee anche politiche e cercare condivisioni.

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  3. Scusami Viki, mi spiegheresti la valenza di questo post?…ieri mi hai detto che sono un provocatore, quindi oer la legge del contrapasso nella realta’ sarei un coniglio, giusto?
    Da quello che ho capito leggendo il tuo articolo mi stai dicendo che nel virtuale siamo tutti delle maschere, quindi anche tu?
    Grazie per la risposta e per non bannarmi…

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    1. ma che cosa stai dicendo…siamo tutti delle maschere? Sei un coniglio? Ho scritto questo ?
      “Mentre è così bello poter essere se stessi in anonimato senza ovviamente scambiare il web per la poltrona dell’analista, rompendo le maracas agli altri 🙂 Spesso la vita ti impone determinati comportamenti…almeno la rete ci dovrebbe permettere di “girare nudi”se ne abbiamo voglia… ”
      no, guarda mi arrendo…per cortesia, lascia perdere il mio blog, te lo chiedo come un favore personale

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      1. e ancora: la valenza d iquesto post la capisce anche un bambino, quindi ti ripeto, non attacca la lite qui, educatamente ti richiedo di lasciar perdere il mio blog

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  4. Tutte le grandi scoperte tecnologiche hanno sempre avuto il risvolto della medaglia perchè coinvolgono la nostra libertà e questa può essere finalizzata ad un bene comune oppure ad un tornaconto. C’ è chi vive la rete seriamente e chi per divertirsi, per truffare, per far del male e anche uccidere. Siamo come viviamo sul web, penso che siamo privi di maschera nel senso che non è il volto protagonista ma il nostro vere essere.

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    1. sì ma non diciamo sempre la verità…oppure pensi di sì…voglio dire c’è molta gente che si inventa…certo è davvero quello che magari vorrebbe essere ma inganna gli altri…

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      1. Io penso che il nostro agire, più che il parlare sia vero, quindi chi inganna è veramente una persona inaffidabile , chi invece è sincero è affidabile. La rete non permette di verificare l’azione, questo è il problema. Ma noi veramente siamo così anche sul web, noi stessi.

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      2. scusami ti seguo poco, abbi pazienza… E’ quello che appare, che leggi, che conta, mica ti vedo io, per quanto ne so potresti essere un uomo 🙂 mi sono spiegata?

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      3. Il problema è quindi come verificare chi è l’altro o l’altra che parla. Ma anche di persona puoi sbagliare nel giudizio sull’altro perchè poi è come si comporta che conta. Comunque l’ambiguità subito si evidenzia nelle parole che diciamo, possiamo fidarci delle nostre impressioni.

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      4. questo sì…te lo concedo…soprattutto dopo tanti anni di rete, diciamo che il mio fiuto raramente sbaglia… per lo stesso motivo si stabiliscono rapporti più stretti con certi bloggers…in rete ho trovato anche due amiche vere, una rarità

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