Antonio Ligabue e il suo mondo fantastico:la pittura della fiaba e della follia

Antonio Ligabue: rarissimo documento su un grande pittore…tolgo il naif, perché Ligabue è solo Ligabue…

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Antonio Laccabue (da tutti conosciuto come Ligabue) nasce il 18 dicembre 1899 a Zurigo, in Svizzera dove vive un’infanzia travagliata e povera.
Colpito fin da piccolo da carenze vitaminiche e rachitismo, deve fare i conti con uno sviluppo fisico bloccato, che si concretizza nell’aspetto sgraziato sua caratteristica anche da adulto. Non ama stare con i suoi coetanei, preferendo la vicinanza degli animali e a scuola incontra difficoltà enormi.
Nel 1912 viene affidato a una struttura per ragazzi deficienti, prima di essere spostato, l’anno successivo, a Marbach, in un istituto condotto da un prete evangelico che definirà la sua condotta “immorale”, a causa dell’abitudine a bestemmiare e imprecare. A Marbach, in ogni caso, Antonio impara a leggere con una certa velocità, e, pur essendo scarso in matematica e in ortografia, trova costante sollievo nel disegno, che non di rado gli permette di calmarsi dopo le crisi nervose che lo colpiscono.
Cacciato anche da qui per scostumatezza e cattiva condotta, dopo aver cominciato a lavorare come bracciante agricolo in maniera saltuaria conduce una vita errabonda e disordinata, tanto da essere espulso dalla svizzera; viene condotto da Chiasso a Gualtieri, il paese di origine del padre adottivo ma prova a scappare immediatamente, anche perché non conosce la lingua italiana.
Il suo tentativo di fuga verso la Svizzera, però, fallisce. Nel 1920 gli viene proposto di lavorare agli argini del Po: impiegato come scarriolante, contribuisce a costruire una strada che collega Gualtieri con il fiume.
Nello stesso periodo, si dedica per la prima volta alla pittura.
L’incontro che gli cambia la vita avviene nel 1928, quando Renato Marino Mazzacurati, uno dei fondatori della Scuola Romana, intuisce il talento che si nasconde nella sua arte genuina e gli insegna a utilizzare i colori a olio. Antonio decide di dedicarsi anima e corpo alla pittura, proseguendo i suoi viaggi senza meta lungo il Po.
Si dedica a dipinti e disegni:le sue opere si presentano come squillanti, addirittura violente ma fiabesche, ricche di dettagli precisi e spesso ambientate in scenari di vita campestre, con immaginazione e memoria che si mescolano a seconda del paesaggio rappresentato. E così Ligabue, che ormai riesce a mantenersi grazie alla pittura, nel frattempo si dedica anche alla scultura con la terracotta.
Dopo due ricoveri in manicomio riprende con maggiore intensità l’attività di pittore mentre l’attenzione alle sue opere di critici, giornalisti e mercanti d’arte aumenta di giorno in giorno. Nei suoi dipinti , spesso di grandi dimensioni, esprime la propria concezione dell’esistenza come battaglia senza tregue, intervallata solo raramente da piccoli momenti di serenità.

Nel 1955 allestisce la prima mostra personale in occasione della Fiera Millenaria che si svolge a Gonzaga, mentre l’anno successivo prende parte al “Premio Suzzara”. Nel 1957 è protagonista di un servizio pubblicato sul “Resto del Carlino”, firmato da Severo Boschi e dal fotoreporter Aldo Ferrari, che lo immortalano a Gualtieri. Quattro anni più tardi, Ligabue vede allestita una mostra personale a Roma, alla Galleria “La Barcaccia”: poco dopo, però, un incidente in motocicletta (ormai le difficltà economiche sono finite)) rallenta la sua attività, penalizzata ulteriormente da una paresi che lo coglie di lì a poco dovuta a vasculopatia cerebrale che lo colpisce sia nella mente che nel fisico.
Muore il 27 maggio 1965, e viene sepolto nel cimitero di Gualtieri. Poco dopo, la IX Quadriennale di Roma gli dedica una retrospettiva.

Ho riassunto di molto la storia della vita di questo grande artista che è oltremodo interessante in quanto prova incontrovertibile di quanto genio e follia siano spesso così strettamente legati.

5 pensieri su “Antonio Ligabue e il suo mondo fantastico:la pittura della fiaba e della follia”

  1. Oh mio Dio, sono sconvolta!!! Quanta sofferenza, quanta solitudine, quanta tristezza c’erano in questo genio meraviglioso!!! Ho le lacrime agli occhi. I suoi dipinti erano a dir poco dei capolavori. Il modo in cui amava gli animali, la natura era a dir poco toccante e meraviglioso!!! Peccato che il bellissimo video non avesse l’audio, ma è ugualmente un video bellissimo e toccante. Io sono sempre stata appassionata di Ligabue ed affascinata da lui, quindi non posso che ringraziarti con tutto il cuore per questo meraviglioso articolo. Un bacio grandissimo.

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