EMERGENCY: LO SGUARDO DI PARMINA, non chiudiamo gli occhi

Incontro lo sguardo di Parmina, fiero e dignitoso, e intanto ascolto le parole di Sabrina, secche ed essenziali come sempre:
-È quattro volte sfortunata- dice parlando della bambina di 8 anni-perché è nata in Afghanistan, perché è nata donna in questa terra, perché è stata colpita da una pallottola vagante sull’uscio della sua casa, mentre giocava con la sorellina, e perché adesso è paraplegica-
Mi chiedo che ne sarà di lei, quale futuro potrà avere in questa terra così precaria, quale famiglia ha intorno, se nei giorni di visita ci sarà qualcuno che viene a trovarla.
In questo momento qui al nostro ospedale di Lashkar-gah ci sono diversi bambini con lesioni spinali, provocate da proiettili o schegge di mine. Il futuro, per loro, rimane una terribile incognita. Qui li vediamo migliorare e recuperare la dignità, quando iniziano a uscire dal letto e riacquistare un po’ di autonomia stando seduti su una sedia a rotelle. Lafisioterapia in ospedale fa autentici miracoli, ma quello che succederà dopo a questi bambini, varcata la soglia dell’ospedale, non lo possiamo sapere-

Alberto, anestesista di Emergency in Afghanistan

Ogni giorno la guerra continua a mietere vittime in Afghanistan: uomini, donne, bambini a cui Emergency presta curengratuite nei 3 Centri chirurgici, nel Centro di maternità, nei Posti di primo soccorso e nei Centri sanitari.
Dal 1999 i volontari hanno curato oltre 3 milioni e mezzo di persone. Per continuare a farlo,hanno bisogno anche anche del nostro aiuto.Conoso Gino Strada che stimo  da anni , come ho già scritto, e  sostengo Emergency: perché aiutare chi soccorre le vittime civili incolpevoli di guerre che non hanno voluto lo considero un dovere.