A Trieste la media dei centenari è dello 0,7 X mille rispetto a quella europea che è di 0,3: a che si deve tale longevità?

La longevità dei triestini solleva parecchie curiosità, come è logico, tanto da meritare una ricerca a cui partecipano diversi centri italiani.
-Stiamo studiando la vita di queste persone- dichiara il professor Silvio Garattini, direttore Irccs Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano, presente al pranzo annuale dei centenari organizzato da Comune e ASS
all’Hotel Savoia dove si sono presentati 30 dei 135 centenari di Trieste e provincia: sono tanti considerando la popolazione di oltre 200 mila abitanti.
Garattini continua: – Delle singole storie tenteremo di individuare i punti in comune; poi preleveremo campioni di sangue per le analisi necessarie, studieremo i marcatori per capire le ragioni della longevità.
Sicuramente tra queste non c’è l’assenza di stress visto che proprio qui le due guerre mondiali hanno mostrato il volto
più atroce-
Ma dolore e stress sono emozioni diverse, forse sta qui la spiegazione,aggiungo io.
-E’ strano – conclude il prof – di solito forti concentrazioni di anziani si riscontrano tra popolazioni isolate che vivono da sempre nello stesso luogo,mentre Trieste è l’esatto contrario: ha popolazione multietnica con un incrocio di gente che arriva da tutte le parti. E’ vero che qui c’è grande attenzione agli anziani, l’ambiente è favorevole, ma non basta. Seguiremo nel tempo queste persone e quelle che ancora non hanno raggiunto i 100 anni e forse tra qualche tempo capiremo il perché di vite così lunghe-

Sarà poi così “bello” vivere fino a 100 anni e oltre? La sola idea, ora, mi pesa addosso come una valanga, visto il ritmo che contraddistingue i miei giorni! 🙂

8 pensieri su “A Trieste la media dei centenari è dello 0,7 X mille rispetto a quella europea che è di 0,3: a che si deve tale longevità?”

  1. da triestino acquisito posso dire che spero di seguire l’esempio : ).
    Comunque gli anziani qui vivono una vita piena, dovresti vederli : non si fanno mai mancare le uscite domenicali per un pranzo sul Carso, il caffè in piazza, le passeggiate tra le doline. Sapessi quanti di questi anziani frequentano l’università popolare o si dedicano alle attività più disparate : balli, attività ludiche, culturali, teatro, ecc.. Tutte situazioni che magari in qualche modo allungano la vita. Devo dire anche che tante cose sono possibile perchè in linea di massima Trieste è una città ricca e pertanto permettersi questo tipo di “svago” non incide particolarmente sul bilancio famigliare. Inoltre è vero : l’attenzione dedicata loro è abbastanza tangibile in termini di strutture e/o iniziative. C’è un detto qui che dice “viva là e po bon” che tradotto dovrebbe significare più o meno : vivi come viene che va tutto bene, che denota anche una certa fatalità nel prendere le cose della vita. (poi magari la traduzione non è propriamente esatta, magari se qualche triestino doc dovesse passare da queste parti potrebbe sicuramente darle un senso più pieno e corretto).
    Poi anche la bora potrebbe contribuire, perchè no? 🙂
    Ciao

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  2. ….sono figlia di una centenaria, che è stata bene fino alla fine dei suoi giorni, ma non era felice della sua longevità….(anche se si dava molto da fare si sentiva inutile)

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