The last trip -per adulti

tomba10

Lo so che puoi sentirmi, che puoi capire, tu che parli con noi, che vuoi oltrepassare il limite, ascolta una storia, la mia …l’ultimo viaggio.
Coca e wisky e una puttana.
Lo so che ti chiedi come mai una ragazza ventenne, bella come me- perché sono ancora bella, vero doc?- si sia strafatta di coca e whisky per poi andare in cerca di una battona.
Non lo so neppure io ma non era davvero la prima volta. Mi piacciono gli uomini e le mignotte, non le donne normali, no, solo quelle che devo pagarmi.
Avvicinati, doc, la mia voce è così debole…
Sono le undici di sera, finalmente l’ho trovata, lei avrà qualche anno meno di me, praticamente una ragazzina per l’anagrafe.
Eppure ha tutta l’aria sfatta di una donna che vive, respira e risputa queste strade da una vita.
Ha la pelle scura con gli occhi allungati, tartari. Ha un bel viso, gambe magre e tette prosperose, capelli neri come il carbone stretti ferocemente in una coda di cavallo.
Ha accettato la mia proposta perché ho alzato il prezzo, ma ha voluto scegliere lei il luogo del nostro …rendez-vouz, ehi doc, non senti come parlo bene,ora?
Così scendiamo vicine per i vicoli della città vecchia: guardo sotto di me e il panorama mi lascia senza fiato.
La città risplende e il grande fiume scorre placido sotto una luna da licantropi.
Le lancio un’occhiata per vedere se lo spettacolo ha sedotto anche lei, ma gli occhi sono paralizzati da chissà quale eccesso chimico .
Scendiamo verso la cattedrale che squarcia la notte come un grandioso oscuro presagio e lei mi sorpassa a grandi falcate in modo che la distanza fra noi dimostri che non siamo insieme. All’entrata dell’antico cimitero si gira di scatto e, alzando il palmo della mano, mi ordina di restare dove sono.
Vedo la sua sagoma di elfo scivolare giù per i gradini sconnessi e dissolversi nella notte blu petrolio.
Fose non tornerà…uno strano sollievo mi pervade, gli effetti della coca e dell’acool stanno scemando, una voce mi dice di alzare i tacchi alla svelta.
Ma lei ricompare e mi chiama con un cenno della mano; così la seguo giú per una serie di gradini scivolosi per la muffa dentro una galleria buia che sbuca in un cimitero simile a un labirinto.
Sceglie una tomba nell’angolo piú remoto dello spiazzo centrale. E’ piatta, spaziosa, funzionale.
Si toglie i vestiti velocemente mentre mi racconta che ha servito un centinaio di altri clienti su questa stessa lapide di marmo consumata dal tempo, anche se pare che io sia la sua prima di sesso femminile.
-Non vado con le donne- mi dice, prima di vedere tutti quei soldi – Non capita mai qui intorno, angelo-
E ha ragione. Ho battuto senza posa queste strade, questa città, in cerca di puttane durante i miei bagordi a base di stupefacenti e alcool e mi ha detto bene solo due volte.
Le spiego che lei non avrebbe dovuto fare proprio niente, solo togliersi i vestiti, tutti quanti, e lasciarmi un po’ divertire.
-Accarezzati le tette-bisbiglio.
Ubbidisce, meccanicamente. Allora le cingo la schiena magra con il braccio e comincio a leccarle lo stomaco piatto da adolescente.
-Ti piace ?-
Non risponde. Alzo la testa per cercare i suoi occhi persi nelle orbite. Ha la bocca apetta, distorta. Un rivolo di saliva le cola sul collo. Affondo la lingua nell’ombelico e mi rallenta con un sussulto di fastidio.
Ora sono impaziente, le spalanco le gambe colorate di lividi freschi. La pentro con le dita . E’ asciutta e si irrigidisce al mio tocco. Per un attimo penso che dovrei smettere, che dovrei andarmene, fiuto un pericolo, ma la voglia mi fa scordare ogni prudenza.
Avvicino la bocca al suo sesso che ha un odore strano, come di gomma da masticare e con la lingua rigida spingo forte sul clitoride, per poi esplorarla in ogni anfratto…
Ora la sua resistenza lascia il passo a delle spinte minime ma arrendevoli. I miei movimenti diventa-no piú energici, le dita si immergono dento di lei senza risparmio , fino a che il suo corpo si inarca in alto e di lato, e resta sospeso, mentre la ragazza si scioglie nel piacere.
Mi infilo una mano nei pantaloni ad accarezzarmi. Mi massaggio forte, con egoismo, la prostituta ormai è solo un corpo..
L’orgasmo è potente,le note del piacere raggiungono quelle del dolore, ma appena 1o sfrigolio delle onde corte si spegne mi prende l’impulso di fuggire. Mi sento perfettamente sobria e a disagio. Lei si tira su, stravolta e accesa dalla sua ultima marchetta e mi guarda. Il viso non è piú strafatto, solo curioso.
I suoi occhi mi fissano, grandi e inquieti, lasciandomi intravvedere la bambina dietro la puttana. Accenna una frase, ma le parole le evaporano dalle labbra. Una parte di me vorrebbe prenderla tra le braccia, l’altra la disprezza.
Abbozzo un sorriso d’addio e scappo dal cimitero a razzo, spronata dall’euforia ineguagliabile che mi procura l’orgasmo in questo tipo di”incontri ravvicinati”.
E che richiede altra “roba”, per volare sempre più in alto.
Ritorno nel cuore della città: ho appuntamento con Mat a meno di cento metri da dove ho rimorchiato la puttana.
Spero porti merce buona, così andremo ad appollaiarci in cima alla collina , solo noi e la grande luna.
E poi Mat è arrivato.
Coca buonissima, di prima qualità.
Ma non so come sia successo: ho fatto in tempo a dire:
-Mat, cazzo, che botta-
che mi son ritrovata a sprofondare in un pozzo con un dolore lancinante in mezzo al petto, mentre tutto intorno a me si spegneva anche la voce diMat…anche lui.
Beh, della droga e dell’acool tu già lo sapevi, vero doc? mi hai tagliata, vuotata , scrutata tutta dentro, ma non sapevi il resto.
Ti prego, prima di infilami di nuovo in quel buco di metallo lungo e gelido, fammi ancora una carezza sui capelli, una sola…

12 pensieri su “The last trip -per adulti”

  1. Mi sono immaginata un cambio di vita per la bambina/puttana di questa storia. Dopo questa esperienza anche di piacere, forse il primo vero ed intenso per lei, deciderà di fare altro. Non so, ho percepito un cambio energetico…. 🙂 Ciao Vic… un bacione…

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