Il labirinto del fauno: un film da rivedere e un renga per Ofelia, fata degli incubi

labirinto

Il labirinto del fauno è un film fantasy del 2006 diretto da Guillermo del Toro, ambientato in Spagna nel 1944: Francisco Franco ha vinto la guerra civile e poche sacche di ribelli reastano sulle montagne.
Il film si è aggiudicato tre premi Oscar nel 2007.
Bello, sognante, crudo con un finale da pugno nello stomaco, vist e rivisto non so quante volte per ri-perdermi in quell’orologio che ossessivo scandisce il tempo, Il labirinto del fauno è un prisma sconvolgente, dove luce e tenebra affollano di simboli una realtà-solo tragicamente-onirica. La piccola Ofelia ha il tocco divino della fata intrappolata in un incubo di cristallo opaco,e risulta portentosa la fusione indistinta fra la realtà percepita con tutti i cinque sensi schierati a rapporto(lo scenario della Guerra civile spagnola contro le milizie franchiste) e quella elaborata con la sola fantasia,ma una fantasia intrisa di polvere da sparo e autodistruzione(la missione del labirinto e i decreti militari del fauno).E la fantasia si nutre anche del degrado umano.Moltissimi e splendidi i richiami mitologici che ne danno chiavi di lettura diverse.

Ofelia figlia
di sotterranei regni
sogna del fauno

labirinto di pietra
al profumo di sangue

la Spagna piange
la libertà perduta
Ofelia sogna

di demoni e fate
e l’orologio corre

memoria chiave
per disserrar le porte
al mondo oscuro

infantile martirio
e l’orologio corre

20 pensieri su “Il labirinto del fauno: un film da rivedere e un renga per Ofelia, fata degli incubi”

      1. Ciaooo anche a te! 😀
        Sì, perché è riuscito a descrivere (almeno così pare a me) il modo di pensare ed agire di un bambino nei confronti del sovrannaturale e del fantastico.

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