“Ombre” e “cicheti”, a Venezia i “bacari” fanno ancora moda: ecco i 7 piatti più popolari

C’era chi ne cantava il de profundis già nei primi anni ’90 – con l’avvento dei primi ristoranti etnici – ma i “Bacari” veneziani, le minuscole osterie dei “cicheti” e delle “ombre” di bianco, sono ancora al loro posto.
Anzi, adesso fanno moda. Perchè i turisti che arrivano nella città dei Dogi da oltreoceano chiedono di poter assaggiare una vera ‘polpettina’ di carne o una sarda in saor nei locali scelti dagli stessi veneziani: i bacari, appunto, che in città hanno radici antichissime.
Il bacaro così resiste, sia al finger food (che ne ne raccoglie in sostanza l’eredità) che ai kebab. Questo nonostante gli allarmi, come quello lanciato per l’apertura, in campo San Barnaba, di un locale gestito da un imprenditore afghano,che darà lavoro anche ad immigrati, a preconizzare che i ristoranti etnici li faranno scomparire. Rischio estinzione che però al momento non c’è.
I bacari, o i piccoli ristoranti che si definiscono tali, sono oltre una quarantina. Di questi, una trentina quelli segnalati da guide e siti enogastronomici come osterie veneziane doc. Si tratta spesso di locali angusti, senza posti a sedere, al massimo con due botti all’esterno dove appoggiare piatti e bicchieri; come il minuscolo bacareto “Da Lele”, in campo dei Tolentini.
Si sta in piedi o seduti sui gradini della chiesa, ma lo spettacolo è quello di Venezia tutt’intorno. Per fare un salto indietro nel tempo di 400 anni basta varcare la soglia della cantina “Ai Do Mori”, nel sestiere di San Polo. Qui sull’antico bancone in legno si servono tradizionali “cicheti” a base di carne e pesce, con una grande scelta di “bianchi” e “rossi” che pescano soprattutto dalle cantine locali.
– I bacari non stanno sparendo – dichiara l’oste dei “Do Mori” – perchè anche i turisti stranieri sono curiosi di conoscere questa tradizione.
Piuttosto bisogna intendersi sul vero bacaro, che non è un ristorante, non ha posti a sedere. Da noi si mangia al bancone, e non c’è servizio al tavolo…-
Quali sono i cicheti immancabili ?
-Beh – spiega – non possono mancare le polpettine di carne, le sarde in saor, il baccalà mantecato…ma poi ce ne sono tanti altri!-

Ecco i 7 “cicheti” più popolari:

Crostini col baccaeà mantecato (fettine di pane croccante con baccalà mantecato all’olio), ricetta veneziana tipica

Mesi vovi co’ l’aciugheta (mezze uova con l’acciuga)

Polpeti (polpetti bolliti)

Polpete (polpette), preparate in tante varianti ma le classiche veneziane sono quelle di carne, tradizionalmente preparate con il bollito avanzato e macinato con luganega (salsiccia lunga) o prosciutto o mortadella.

Nerveti coe segoe (nervetti con le cipolle).

Sarde in saor.

Peoci al forno (cozze gratinate).

MICHELE GALVAN- ANSA.it-Lyfe Style

Buona Venezia, gente, cercate i “bacari” non ve ne pentirete 🙂

2 pensieri su ““Ombre” e “cicheti”, a Venezia i “bacari” fanno ancora moda: ecco i 7 piatti più popolari”

  1. però ….che turista da due soldi che sono .. il mio periodo veneziano è la classica girata piazza san marco canal grande ed i rii adiacenti … (straniere e panini per intenderci)… il mio ricordo da militare … tutto sommato bello .. ma queste pietanze e questi locallini tipici manco li conoscevo ….

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