La grotta di Calipso: come avrà fatto Ulisse a lasciarla?

L’Odissea è un gran libro, per me il miglior “epic-fantasy” che sia mai stato scritto.
Penso che lo conosciate tutti, e tutti sappiate chi era Calipso, la bella ninfa crinericciuta che tenne Odisseo prigioniero, si fa per dire 🙂 sulla sua isola, Ogigia,per ben 7 anni.
Ulisse tornava dalla guerra di Troia e lei si innamorò a tal punto dell’eroe greco da non volerlo più lasciar partire se non su ordine di Hermes, inviato da Zeus.
Cosa che avviene appunto nel libro V quando il messo divino arriva alla grotta di Calipso, trovandosi di fronte a una autentica meraviglia.
Ecco come Omero la descrive, nella traduzione dal Greco di Romagnoli, quella che preferisco:

La grotta di Calipso dal canto V dell’Odissea vv 55-84

Sul focolare un gran fuoco brillava, e per l’isola tutta
si diffondeva l’odore del cedro che ardeva, e del dolce
làrice; e dentro la Diva, cantando con voce soave,
scorrea tutto il telaio con l’aurea spola, e tesseva.
Una foresta folta cresceva intorno allo speco,
tutta in rigoglio: il pioppo, l’ontano, il fragrante cipresso.
Quivi facevano il nido gli uccelli dall’ala veloce,
gufi, sparvieri e cornacchie ciarliere che vivon sul mare.
Ed una vita domestica intorno alla cava spelonsa,
tutta di grappoli colma,girava la pompa dei tralci.
Quattro fontane in fila volgevano chiare acque, sgorganti
l’una vicina all’altra e poi volte per 4 cammini.
E molli prati intorno fiorivano petroselle e viole.
Anche un celeste, che quivi giungesse, dovrebbe a tal vista
meravigliato ristare, dovrebbe gioir nel suo cuore.

Non è un capolavoro questo affresco di parole che ci giunge intatto nella sua bellezza dal IX sec.A.C.?
Sono diverse le ipotesi di quale sia l’isola odierna corrispondente a Ogigia: appena fuori dallo stretto di Gibilterra oppure, secondo tradizioni locali, nella Dalmazia, l’isola di Meleda; secondo altri autori invece sarebbe l’isola di Gozo nell’arcipelago maltese, dove è possibile visitare la grotta “di Calipso” sovrastante la spiaggia rossa della Baia di Ramla e ancora, l’isola di Gavdos, a sud della Grecia.
Alcuni recenti studi identificherebbero Ogigia di fronte alla costa calabra del Mar Jonio, in corrispondenza della Secca di Amendolara o nei pressi di Punta Alice a Cirò Marina.
Ma per molti l’isola di Calipso si identificherebbe con Pantelleria.
Personalmente, conoscendola, tifo per questa ultima suggestiva ipotesi 🙂

13 pensieri su “La grotta di Calipso: come avrà fatto Ulisse a lasciarla?”

  1. davvero bella la descrizione … hai detto bene epico-fantasy … ha avuto molta fantasia nel narrare l’estenuante ritorno ed anche nozioni di geografia … non so perchè ma a me i ricordi (labili ) calipso la facevo in un’isola verso malta …..
    cmq… io sarei rimasto li .. penelope poteva lavorare alla sua tela ancora qualche annetto … 😀 😀 😀

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  2. Amo la scrittura Omerica, ma purtroppo non conosco il greco, sarebbe sicuramente emozionante leggerlo in lingua originale. Sono pienamente convinto che si tratti di storie vere e che grazie a Omero possiamo godere di queste meraviglie. Ma credo che Omero sapeva tantissime altre cose e che le abbia scritte, ne sono certo, sicuramente alcuni suoi manoscritti sono andati in fumo, nella famosa biblioteca di Alessandria.
    Grazie
    Saluti cordiali
    Aurelio Plumari

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  3. qualunque sia stata la sua posizione io ci sarei rimasto :). Omero è stato il cantastorie dell’antichità, colui che ha impresso perennemente il mistero, la vita e l’avventura e nel farlo ha “condizionato” la nostra vita. Quanti di noi non si sono identificati almeno una volta in quelle situazioni, addobbati da eroi o da ninfe finanche da dei. Sono storie che non avranno fine : è intrinseco in noi il viaggio come la ricerca, la sponte dove giungere e finalmente vivere.

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