
I lavori di restauro che hanno interessato il castello di Lengberg, nel Tirolo orientale, hanno portato alla luce oltre 2700 frammenti di lino e cotone, che, assemblati dalla archeologa ed esperta di tessuti austriaca Beatrix Nutz si sono rivelati dei modelli di “bra”, con tanto di coppe e spalline.
I frammenti risalgono al XV secolo, precisamente tra il 1440 e il 1485.
Fino ad oggi si pensava che l’invenzione risalisse a metà dell’Ottocento, tant’è che convenzionalmente il primo prototipo di reggiseno come lo intendiamo oggi si attribuiva a Mary Phelps Jacob (1912). Nulla di più sbagliato: i quattro modelli rinvenuti, insieme ad un paio di mutande simili ad un tanga, svelano un design ultra moderno, del tutto simile agli attuali capi di lingerie.
Una scoperta rivoluzionaria, dunque,che la Nutz racconta così:
-All’inizio eravamo increduli, poiché ritenevamo impossibile che tali indumenti venissero usati già nel 1400, quando pareva inconcepibile che le donne indossassero un reggiseno.
Per esempio nell’antica Roma le signore portavano una fascia intorno ai seni, le coppe cucite come quelle attuali erano ritenute fino ad oggi un’invenzione moderna.
Per quanto riguarda gli slip ritengo che fossero un indumento “da uomo”, visto che le donne non portavano nulla sotto.
Infatti le mutande erano considerate un simbolo del potere maschile
Solo nell’Italia del Cinquecento abbiamo cominciato a indossarle, come fecero le signore appartenenti alla famiglia dei Medici-.
Non è attualissimo questo reggiseno? E lo slip? Miei cari, come vedete, nulla di nuovo sotto il sole…

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