ormai si sa quanto io ami il cinema, i grandi registi, mi inchino di fronte alla loro creatività, intelligenza, apertura mentale, cultura: bergman, kubrick, altman,chaplin,fellini,monicelli,godard…
Fellini: il Grande affabulatore, films come i vitelloni, le notti di cabiria, il satyricon,ginger e fred, amarcord entrano a ragione nella storia del cinema: sono evergreen, immortali.
Insieme alla Dolce vita: solo che a me la dolce vita non piace, la trovo datata, istrionica, falsa…tranne la bellezza opulenta e fabulistica della Ekberg: il suo” Marcello, come here!” insieme al bagno nella fontana di trevi hanno fatto il giro del mondo. Ma il resto…lo trovo peso, ingarbugliato, quasi “fatto” per stupire , ad Arte.
Scopo forse raggiunto nel 1960, oggi…noia, narcolessia, almeno per me che, sottolineo, non sono una addetta ai lavori, ma solo una appassionata di cinema dilettante.
Tant’è, tra tanti applausi, ho voluto dire la mia 🙂
tramineraromatico 
La Dolce Vita per forza di cose è datata. Non affronta particolari tematiche sociali, travagli interiori..come ad esempio i Vitelloni. È una fotografia da esteta scattata con grande maestria ad una Roma dei ’60 che noi possiamo solo amare e sognare. Quella Roma è esistita, e abbiamo avuto la fortuna che Fellini ce lo raccontasse. Un sempre emozionante capolavoro.
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il fatto è che io non credo fosse proprio così la roma degli anni 60: le ciglia finte di mastroianni, tanto per fare un esempio, mi paiono più una caricatura… e altro al seguito, molto altro.Non è vero che non affronta travagli interiori: la donna di marcello -sfinente- che è? Comunque, come dico sempre, a ciascuno il proprio parere, è questo il bello.ciaoooo
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Concordo in massima parte col parere di gian, perché io credo invece che la Roma degli anni 60 fosse abbastanza simile a questa, per lo meno nel significato che le scene esprimono, anche se, come per te, “La dolce vita” non è tra i miei film preferiti di Fellini, che comunque resta un grande, un vero maestro del Cinema (con la C maiuscola).
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gian???????? ciao marianne:-)
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Hai ragione, volevo scrivere tattantinski e ho scritto gian, perchè stavo per andare sul suo blog, il pensiero è più veloce della penna, scusami. E spero mi scusi anche tattantinski per l’errore. Sigh!
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massì, dai,…ovvio c he è un refuso, si capisce benissimo!
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Il mio pensiero volava a gian … ho una smisurata ammirazione per il tuo amico, lo sai …
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lo so….
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