Dieci piccoli indiani è il titolo del libro più famoso di Agatha Crhistie, il suo capolavoro.Per chi non lo conoscesse eccovi la storia per sommi capi: dieci personaggi che non si conoscono tra di loro vengono invitati a Nigger Island, una piccola isola dalla forma di testa di negro, da un certo signor Owen proprietario dell’unica abitazione sulla suddetta isola. Gli invitati una volta arrivati scoprono che il signor Owen e sua moglie non ci sono: ad aspettarli solamente due domestici, che come ognuno di loro, non avevano mai visto i gentili proprietari della villa.
Gli ospiti trovano nelle loro stanze, appesa al muto, la famosa filastrocca che narra di come dieci piccoli indiani uno dopo l’altro muoiano per incidenti diversi. Inoltre , quando si incontrano per la cena, notano che il centrotavola è composto da statuette rappresentanti dieci piccoli indiani in cerchio.
Giorno per giorno gli ospiti muoiono come vuole la filastrocca e contemporaneamente sparisce un piccolo indiano dalla tavola.
Fino a che non rimane nessuno. Per la soluzione dell’enigma vi rimando al libro o ai numerosi films girati sull’argomento.
Io mi sono divertita a riscrivere la semplice filastrocca originale a modo mio.
Dieci piccoli indiani tutti vestiti a festa
andarono a divertirsi al pub di Manolesta
uno per troppa birra fu accoltellato
restarono in nove, così volle il fato.
Nove piccoli indiani vogliosi d’avventure
s’inoltrarono nel bosco delle loro paure,
uno cadde nel pozzo per prendere la luna
restarono in otto, vedi che sfortuna.
Otto piccoli indiani vollero andare al mare
entrarono nell’acqua ma non sapean nuotare
uno preso da un’onda s’affogò
restarono in sette, guarda un po’.
Sette piccoli indiani andarono per donne
nel villaggio vicino s’attaccarono alle gonne
delle figlie di Martin, preciso tiratore
ne uccise uno, vittima del cuore.
Sei piccoli indiani andarono a pregare
per l’anima immortale del loro compare
uno dal dolore s’addormentò per sempre
restarono in cinque, tienilo a mente.
Cinque piccoli indiani lo zoo vollero visitare
e a tutti gli animali dare da mangiare
una tigre ne uccise uno con un ruggito
restarono in quattro, se hai ben capito.
Quattro piccoli indiani accesero un bel fuoco
per riscaldar il corpo e rincuorarsi un poco
ma uno troppo si sporse e s’incendiò
restarono in tre , ecco come andò.
Tre piccoli indiani trovarono un alveare
guarda del buon miele tutto da mangiare
ma uscirono le api e uno ne morì
restarono in due e così finì.
Due piccoli indiani se ne andarono lontano
per seminare quel destino strano
ma quel destino, ricordi samarcanda,
ne lasciò in vita uno solo, a lui non si comanda.
Un piccolo indiano sperduto dentro al mondo
vagò per monti e valli, in triste girotondo
fino a che un vecchio albero non lo chiamò
e fu la fine: a uno dei suoi rami si impiccò.
E dei dieci piccoli indiani nessuno restò


