La notte del presepe parlante-FIABA

Finalmente gli umani sono andati a dormire, dopo il cenone della vigilia di Natale.
La mezzanotte è passata da un pezzo e tutta la casa, in silenzio, sembra in attesa di qualche straordinario avvenimento.
Sulla poltrona rossa vicino al calorifero un grosso, anziano gatto, dal mantello nero, lucidissimo,dorme beato. Improvvisamente, come se ubbidisse a una voce che solo lui può udire, apre un occhio, sbadiglia, si alza stiracchiandosi, scende lentamente dalla poltrona e va verso il presepe: un cammello di terracotta lo ha chiamato, finalmente, è arrivato Natale, possono ritrovarsi a discorrere.
E’ un miracolo che avviene ogni anno, in questa notte speciale, da quando Lei se ne è andata.
Il grosso gatto si siede vicino al presepe, la coda in movimento spazza il tappeto.
-Allora, Gatto, pensi che verrà anche quest’anno?- chiede il cammello.
-Verrà?- belano tutte insieme le pecore.
Il bue e l’asino scuotono la testa:
-Possibile che tutti gli anni si facciano sempre le stesse domande, non si parli d’altro?-
mentre le oche e le anitre, nell’attesa di rivederLa, si sistemano per bene le piume.
-Prepariamoci amici- miagola il micio- Lei sarà qui a momenti, la sento avvicinarsi-

E quando due belle, bianche e lunghe mani sollevano da terra il gattone, gli occhi giallo-arancio del felino si trovano a fissare le splendide pupille nere con pagliuzze dorate della sua amata, la meravigliosa umana che ha adorato da cucciolo : mai le sue fusa hanno raggiunto una tale intensità.
-Come sei bella, è un anno che aspetto di rivederti, dal Natale scorso- dice il micione
-Anche io non vedevo l’ora di poter tornare in questa casa, di rivedervi tutti- risponde la bella donna.
Mentre sfiora gli animali del presepe con le lunghe dita, pensa che ormai sono vecchi, tutti rovinati, pastori compresi, non parliamo poi della capanna, che cade a pezzi, ma sono i suoi, da quando, bimba, li ha ereditati dalla nonna.
Nelle camere tutti dormono, chissà se la sognano, se la ricordano ancora, dopo tanti anni.
-Noi sì, noi sì, ci ricordiamo di te- mormorano in coro gli animali del presepe
-sentiamo ancora le tue mani toccarci, quando ci tirano fuori dallo scatolone, ogni Natale-
-E io non ti ho mai dimenticata, vivo un anno aspettando che arrivi il Natale successivo-miagola il gatto, strofinando il muso sulla guancia dell’amata.

La donna si sistema in mezzo al presepe con in braccio il gattone -sposta appena un poco di muschio per farlo, ora è diventata così leggera e trasparente- e parlano, parlano per il resto della notte, ci sono tante cose da chiedere, mentre intorno gli animali di terracotta ascoltano attenti.
Quando la casa si risveglia, a giorno fatto, trova il grosso felino che dorme beatamente nel presepe, tra pecore e pastori, miracolosamente illesi.
-Ma come avrà fatto a sistemarsi qui, senza rompere niente- si chiedono tutti.
Non sanno nulla del miracoloso incontro della notte passata, che da tanti anni si ripete.Dopotutto sono solo umani.

26 pensieri su “La notte del presepe parlante-FIABA”

  1. bellissima l’immagine…
    il colore nero del felino viene messo in risalto dall’armonia positiva della tinta arancione…

    “Dopotutto sono solo umani.”
    gli animali hanno tanto da insegnarci…
    tanti buonissimi complimenti per la tua fiaba…

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  2. Una bellissima favola, che può insegnare tanto a noi umani. Se solo ci soffermassimo ogni tanto a pensare che tutto può avere un’anima! Saremmo più rispettosi e grati.
    Buon Natale, Viki, sempre bello leggerti.
    Marirò

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