Le civiltà del passato e la cucina: alcuni antichissimi piatti da riscoprire

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Da Omero a James Joyce, da Boccaccio a d’Annunzio, da Rossini a Donizetti, da Petrolini a Gassman, da Caravaggio a Veronese, la strada della civiltà, dell’arte e dell’anima passa spesso attraverso il palato.
Ecco che cosa scrive Omero nell’Odissea:

-I crudi brani di ogni membro tolti
Parte metteali sull’omento e parte
Di farina bianchissima cospersi
Consegnavali al foco. Il resto tutto
Poi sminuzzato, e l’abbrostito infisso
Con modo acconcio negli spiedi; e al fine
dagli spiedi cavato in su la mensa
Poserlo-

Mentre Giovanni Boccaccio nel Decamerone:

-Et eravi una montagna di formaggio parmigiano grattuggiato, sopra alla quale stavan genti che niuna cosa facevan, che fare maccheroni e ravioli e cuocerlo in brodi di capponi e poi li gittavano giù, e chi più ne pigliava più ne aveva-

Per questo mi sono divertita a riscoprire alcuni piatti delle diverse epoche storiche, ecco alcune civiltà del passato ricetta per ricetta:

1)Antica Persia : Koresh d’agnello

Fate appassire tre cipolle tagliate a fette in una casseruola con tre cucchiai d’olio d’oliva, aggiungete 8 etti di carne d’agnello a pezzi e fate rosolaree, 4-5 prugne snocciolate, una mela sbucciata e tagliata a fettine, sale, noce moscata, zenzero e coriandolo ( a piacere).
Coprite d’acqua e fate cuocere per un paio d’ore.
Infine completate con 3 etti di spinaci e continuate la cottura per tre quarti d’ora.
Ho cucinato questo piatto : ottimo

2)Antico Egitto:Ta’amia

Tenete a bagno mezzo chilo di fave secche per 24 ore, quindi pestatele in un mortaio, con un paio di cipolle, qualche spicchio d’aglio, coriandolo e cumino, peperoncino, sale e un poco di lievito.
In assenza di mortaio usate un frullatore, ma non otterrete lo stesso risultato.
Un po’ come succede per il pesto alla Genovese insomma.
Lasciate riposare l’impasto un paio d’ore, dopo di che fate delle polpette grosse come una noce, fatele riposare ancora una ventina di minuti e infine friggetele in olio.
Servitele con insalata.
Da leccarsi le orecchie questo piatto, davvero.

3) Antica Grecia: Ceci

Lasciate i ceci secchi a bagno per 12 ore, asciugateli , strofinateli energicamente e metteteli a bagno finché non si staccano le pellicine. Fateli bollire per almeno 4 ore, scolateli e rimetteteli nella pentola con un trito abbondante fatto con cipolle, aglio, menta, prezzemolo e coriandolo.
Cuocete per mezz’ora, lasciate raffreddare e condite con olio d’oliva.
Questo piatto lo cucinavo digià, senza la menta e il coriandolo; devo dire che è molto più saporoso così.

4) Antica Roma: Stufato di mare

Ammorbidite del sedano tritato in olio e insaporitelo con cumino e coriandolo.
Aggiungete tre bicchieri di vino bianco e ruta tritata.
Portate a bollore e mettete nella padella un chilo di cozze.
Quando si apriranno toglietele dal guscio e rimettetele nel sugo.
Tritate 4 o 5 capesante con pinoli abbrustoliti e incorporatele nello stufato.
Continuate la cottura per due o tre minuti.
Salate.
Non ho osato cimentarmi in questo piatto: quella ruta tritata mi lascia sgomenta , mah…

5)Alla corte di Artù : Lepre con l’orzo

Sciogliete in un tegame una noce di burro e soffriggetevi la lepre a pezzi ( va bene anche il coniglio, l’ho sperimentato io stessa) con mezzo chilo di porri e 5 spicchi d’aglio.
Aggiungete due etti d’orzo, un paio di foglie d’alloro, un terzo di bicchiere d’aceto, sale e coprite con un litro d’acqua.
Fate cuocere a fuoco dolce per un’ora e mezzo: qualche minuto prima di servire insaporite con una dozzina di foglie di salvia.
Piatto per palati robusti, ottimo d’inverno.

6) Medioevo: Torta dei giorni del digiuno

Impastate 250 gr. di farina integrale con un etto fra burro e lardo e poca acqua fredda.
Rivestite una tortiera.
A parte soffriggete 2 cipolle tritate con foglie di salvia e una cucchiaiata di prezzemolo, incorporate un etto di formaggio saporito( io ho usato il pecorino stagionato) 3 uova e una manciata di uva passa.
Aromatizzate il tutto con cannella, noce moscata, zenzero e pepe ( personalmente sostituisco quest’ultimo con il peperoncino).
Fate cuocere per mezz’ora circa in forno a 180°.

E questo è decisamente il mio piatto preferito insieme alla Ta’amia dell’antico Egitto.

34 pensieri su “Le civiltà del passato e la cucina: alcuni antichissimi piatti da riscoprire”

  1. Buongiorno Viki. Pensa che Camanini, cuoco noto in ristorante sul lago di Garda (ma noto ovunque nel mondo) studia proprio percorsi da ricette storiche andando a scavare nel passato per rivisitarle. io lo adoro, lui e i suoi piatti e la sua intelligenza…..la sua generosità anche. Buon fine settimana!

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    1. sì conosco, molte le prende da Apicio, in pratica la cucina romana a cavallo dell’anno zero e dal suo “De re coquinaria”, con opportune modifiche…piatti strepitosi, ciao titti!

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    1. no che non mi intendo, per carità, son solo curiosa e quando dico abbiamo provato questo piatto…sottintendo che non cucino io 😀
      comunque in rete penso si trovino tutte le ricette, ciauuu

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