
Mentre il vento arriccia il lago e i pensieri
disintegrando le nuvole con affilata scure
mi accorgo, guardandoti, che c’è un qualche sentore
di morte annunciata in te
che porti in giro la tua bellezza
come un uccello tropicale.
Una doppia immagine speculare e antica.
Nell’una la dea corre e ride e nell’altra giace in un letto
-il viso levigato, tagliente la carne che ricopre le ossa-
coperta da un sudario di trine.
E’ la sua stessa pelle che lo ha ricamato
con allegria fatua e funereo zelo.

la Bellezza che si costruisce o meglio ricama il sudario: è la verità. sei riuscita a farmi rabbrividire, dipingendo la fine, la morte con parole che son pennelli e colori di bravura.
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grazie giorgio…
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Vite bruciate, marcate dalla bellezza dei tuoi meravigliosi versi
Buon pomeriggio e un abbraccio, carissima
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che ricambio, silvia, baciotti
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morgue….ciao strega
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sì bravissima
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