Venice Carnival: di splendori e oscurità

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A Venezia splendeva un gran sole,gelido, vista la stagione; noi due,dopo la rituale visita all’Accademia, girammo abbracciati per calli e piazzette, facendo acquisti: eravamo all’inizio della nostra storia, in pieno incendio amoroso; allora mi regalasti quella splendida sciarpa di seta intessuta di fili leggerissimi d’argento che mi aveva affascinata.
Tornati in albergo, iniziammo a vestirci: eravamo stati invitati a una festa di amici tuoi, iomascherata da Maria Antonietta,con la parrucca bianca che creava un contrasto strano sulla pelle olivastra e un sontuoso abito rosso, tu un tenebroso Robespierre in nero, senza parrucca, con il tuo viso magro, triangolare,dal taglio crudele, da lupo, che ti fa assomigliare così tanto a Vincent Cassel, un attore che mi ha sempre intrigato  e non solo per la recitazione. Il Destino è davvero imprevedibile.
Eri così sexì…mi passarono per la testa strane idee, mentre furtivamente ti osservavo intento a leggere una rivista. Scacciai  il malizioso  pensiero e lo sguardo mi andò alla finestra; avvicinatami al vetro restai immobile a fissare, dall’altra parte della stretta calle, una ragazzina seduta a una scrivania, china su un libro, mentre una lampada le illuminava i lunghi capelli. Stava studiando, senza accorgersi di quella strana Regina per una notte che la osservava.
Un tempo,a Venezia, ero stata come lei…all’improvviso pensai all’ Accademia e al Giorgione con la giovane donna della Tempesta e il ritratto della Vecchia, posto accanto, a raffronto. Mi resi conto di essere in mezzo,la giovane donna tra la ragazzina e l’anziana, ma tra quanto, di nuovo a Venezia, sarei stata la Vecchia?
Allora mi voltai di scatto per scacciare il molesto pensiero: tu mi stavi di fronte, gli occhi azzurri incupiti dal desiderio e quel sorriso sghembo che amo tanto; mi baciasti con violenza spingendomi verso il letto e mormorando :
-Chissà perché ti abbiamo tagliato la testa, sei così bella, che spreco-
Arrivammo tardi a quella festa di carnevale,ma ne valse  la pena …

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