La Contessa di Castiglione, Bellezza “politica”

…E continuo con Virginia di Castiglione, detta Virginicchia e l’Amante Imperiale

 

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La contessa Virginia di Castiglione(1837-1899) qui sopra ritratta in uno dei suoi ” quadri  viventi” fu donna bellissima, sì, ma tutt’altro che “una statua di carne”, come la definì la principessa di Metternich.
Virginia oggi ci appare come uno dei pochissimi esempi di donna politica: seppe infatti usar del suo fascino indiscusso per riuscir nella più sottile della Arti: quella diplomatica.
Attrasse nella sua scia di femmina non solo bellissima e intelligente ma anche dotata di un alto potenziale erotico gli uomini più famosi del suo tempo: da Napoleone III a Vittorio Emanuele II, da Cavour a Bismark, da Thiers a Rothschild a Poniatowski,ai duchi d’Auleme e di Chartres.
Amante e amica di sovrani e principi la Castiglione seppe creare in vita la propria leggenda sempre presente come fu sia nelle alcove reali e in quelle di chi allora deteneva il potere economico sia in quelle feste sfarzose dove la gioia di vivere e di arricchire che caratterizzò il Secondo Impero pareva dovesse durare in eterno.
Innamorata di sé stessa considerava la propria bellezza un privilegio da conquistare, anche solo come godimento degli occhi.
-Vedermi mio malgrado è come derubarmi- disse, appena ventenne e già amante di Napoleone III…
Arrivò al punto di distruggere un dipinto, un suo ritratto, una tela stupenda di Paul Baudry per non avere una rivale che la superasse in bellezza, anche se quella rivale era lei medesima.
Qualcuno disse che quando Virginia appariva in un salotto splendeva improvviso il sole. Quando se ne andava calava la notte.
Ovviamente invidiata da tutte le dame di corte, e soprattutto dall’Imperatrice Eugenia , la Divina Castiglione, come fu chiamata, restò sempre fedele al suo motto:
-Le eguaglio per nascita. Le supero per bellezza. Le giudico per ingegno-

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