
L’uomo sotto il letto,l’uomo che ho aspettato per anni silenzioso come il volo di un rapace notturno,l’uomo che ha il respiro di una piccola farfalla bianca,l’uomo nello specchio che sfiora la mia bocca con il fiato,l’uomo che fa rotolare le palline di canfora nei vecchi dimenticati armadi,l’uomo alla fine della strada…
Stanotte l’ho riconosciuto.
Lo incontro sempre nell’atmosfera ambrata di un pub quando le coppe curve come dita che chiamano scintillano stanche nelle nostre mani.Quando il ghiaccio si incrina e sto per cadere lui spalanca su di me gli occhi senza pupille.
Per anni mi ha atteso: ora dice che vuole solo riportarmi a casa.
Allora balliamo il tango nella strada,perfetti nel gancho e nella mordida,mentre il suo fiato scrive parole di nebbia sul vetro delle mie guance.
Mi avvolgo attorno a lui morbida come l’oscurità mentre respiro la mia paura nella sua bocca.

boogyman….
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sì
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la nostra oscurità ci segue sempre…mai sporgersi sull’abisso, altrimenti ci ingoierà
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s.agostino, dovevo aspettarmelo da te! grazie…
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Un tango davvero speciale, per attimi di irripetibile intensità…
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sì vero silvia, davvero speciale…
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Il respiro è complice di ogni tango almeno quanto il leggero sfiorarsi di ogni abbraccio …
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è verissimo, il tango si respira…
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