L’Italia è il Paese dei Comuni sciolti per mafia, come si evidenzia da una inchiesta di Giuseppe Baldessaro e Alberto Custodero pubblicata da Repubblica che analizza sin nei minimi dettagli questo fenomeno che non sembra in calo, anzi…
Da circa 25 anni ogni mese un municipio viene commissariato per infiltrazioni della criminalità organizzata: a questo punto è interessante studiare il bilancio della speciale legge introdotta nel 1991 cheoggi, sulla scia dello scandalo per Mafia Capitale, in molti pensano che debba essere rivista.
Ma non è così perché il problema non è nel testo del provvedimento, quanto nel fatto che la famosa legge troppo spesso è stata usata come strumento di lotta politica tra gli opposti schieramenti.
Tanto per cambiare….
E’ bene ricordare che la legge 221 venne varata nel 1991 in una situazione di emergenza, dopo la decapitazione avvenuta a Taurianova di un affiliato alla ‘ndrangheta la cui testa fu lanciata in aria e fatta oggetto di un macabro tiro al bersaglio a pistolettate.
Si decise così di affidare al ministero dell’Interno il potere di sciogliere i Comuni in modo autonomo, senza aspettare le decisione della magistratura.
Negli anni sono state sciolte 258 amministrazioni locali e cinque Aziende sanitarie. Otto comuni hanno il triste primato di tre scioglimenti: Casal di Principe, Casapesenna, Grazzanise, Melito di Porto Salvo, Misilmeri, Roccaforte del Greco, San Cipriano d’Aversa e Taurianova.
Al Centro Nord gli scioglimenti sono più rari: pochissimi in Piemonte, uno, a Sedriano, in Lombardia, anche se secondo alcuni esperti non era quello più “infiltrato” dalla ‘ndrangheta.
La presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, sostiene che “bisogna individuare una terza via fra scioglimento o non scioglimento, e potrebbe essere un tutoraggio dello Stato, un’assistenza verso l’ente parzialmente infiltrato, senza che questo debba essere commissariato o debba perdere la guida politica”.
Cara rosy…che cavolata megagalattica…il buonismo -interessato- ha sempre fatto marcire le piaghe infette, sempre, da che mondo è mondo. E datosi che ritengo il suo pensiero parecchio seguito dalla casta “politica” italiana…eccone i risultati, che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi!


come in tutte le cose se ne fa uso e consumo … una specie di scarica barile da a quel partito .. per scopi elettorali dando sempre più forza alle infiltrazioni che fanno comodo ….. se non c’è polso nella risposta alla delinquenza il comune diventa ostaggio… lo stato deve per prima cosa far sentire la presenza sul territorio con gli organi predisposti .. in maniera che un comune possa operare in serenità il suo lavoro …. poi e l’è dura che è quasi metastasi .. ma da qualche parte bisogna pur cominciare .. purtroppo le connivenze …..
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Di cosa stiamo parlando?… Ah, della mafia, delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’amministrazione dei Comuni… Ma chi l’ha mai viste?E poi, dovessero anche esserci, basterà mettere un maglioncino o una giacchetta un po’ più consistente… Ricordo che, ai tempi dei sublimi ministri degli interni democristiani, le elezioni finivano per essere straordinariamente pirotecniche, con di quegli effetti speciali che lasciavano sul terreno centinaia di vittime in tutto il meridione. Grazie all’abitudine di mandare i delinquenti al confino alo nord, anche il nord è diventato una piaga purulenta. Basta leggere certe inchieste e seguire certe notizie di omicidi e regolamenti di conti tra Milano,Torino e Venezia. Oramai la società tutta è così intessuta di mentalità criminogena che si fa fatica a immaginare cosa sia la legalità e cosa l’illegalità. Chiaramente poi c’è una sparuta minoranza che cerca di remare contro. Ma è solo una sparuta minoranza e, come nelle elezioni di Cetto la Qualunque, non fa mai una bella fine…….. Un bacione d’immenso………
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pazienza ma almeno parlo, scrivo, parliamo! fino a che la rete sarà libera, e lo sarà sempre, impossibile controllarla…che vuoi quando sento parlare la rosy bindi mi prende il sintòmo…presente Montalbano di Camilleri? 🙂
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Ti capisco, parlano che sembra siano nati adesso, poveretti…
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già…
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