Spagna,la svolta di PODEMOS: corrida, ADDIO!

Che sia la volta buona? Se con Podemos si mette fine alla corrida il giovane politico spagnolo guadagna un punto in più nella stima che ho già per lui.
Quando nel 2013 il premier Mariano Rajoy dichiarò la corrida patrimonio artistico spagnolo, mi venne un attacco di nausea, di quelli feroci.
Ora, però, le cose stanno per cambiare: nelle elezioni del maggio scorso, infatti, numerose città spagnole hanno virato a sinistra, eleggendo sindaci legati a Podemos. I quali, oltre a voler dimostrare una maggiore attenzione all’economia sociale, hanno inserito nel loro programma l’eliminazione della corrida, ritenuta un’inutile crudeltà verso i tori.
Per me uno spettacolo orrendo, ben sapendo i supplizi a cui sono condannati i poveri animali prima dell’inutile carneficina.
In particolare, il sindaco di Madrid, Manuela Carmena, ha dichiarato di non aver intenzione di spendere “un solo euro di soldi pubblici” nelle arene della tauromachia. Ugualmente, ad Alicante la corsa dei tori estiva,
appuntamento fino a ora irrinunciabile per molti, è stata sostituita da una corsa in bici; si terrà inoltre una consultazione popolare per abolire i combattimenti.
E ancora: Saragozza ha vietato la festa in cui si era soliti legare fuochi d’artificio alle corna dei tori, mentre Valencia ha bloccato i finanziamenti alla Feira de Julio.
La lista è ancora lunga: la città di Denia ha cancellato la festa del “Bous a la mar”, durante la quale, come dice il nome, un toro veniva costretto dalla folla a entrare nel mare. Villafranca de los Caballeros ha fatto
di più: cancellato il festival di agosto, ha deciso di destinare i soldi risparmiati all’acquisto di libri per le scuole. Gandia, infine, ha bandito le corride.
Ma vi rendete conto di quanto stupide e crudeli siano certe “manifestazioni”?
Speriamo che questa sia la volta buona per vietarle definitivamente.