Il santino- per adulti

Anche quella notte, come faceva sempre quando era di turno, Giacomo entrò in web per divertirsi con la sua chat erotica preferita: in quelle stanze virtuali trovava sempre qualche fanciulla ben felice di fare sesso virtuale; sceglieva la sua patner in base al “santino”, come lo chiamava lui, cioè all’immagine di donna abbinata al nick; quella che gli ispirava i pensieri più sozzi era la prescelta.
Aveva per moglie una donna tranquilla, da sesso del sabato sera e senza partecipazione, la passione spenta dopo dieci anni di matrimonio.
Casalinga perfetta digiuna di tecnologia a casa non spolverava neppure il p.c. fisso per paura di provocare danni, il portatile poi lo considerava un aggeggio infernale.
E lui si sfogava così, tradendola nel virtuale: non aveva mai dato un seguito reale a quegli incontri.

Ma quella notte si imbatté per la prima volta in Violadibosco: il suo “santino” l’intrigò da subito:
un viso angelico, occhi promettenti e le labbra…al pensiero di tutta quella morbidezza attorno al suo sesso ebbe un’erezione. Incominciarono a chattare, si intesero subito; lei non volle sapere come era lui fisicamente le bastava che ascoltasse le sue fantasie erotiche che superavano di gran lunga quelle dell’uomo.
Lui si alzò e andò a chiudere la porta dello studio a chiave per evitare sorprese, prevedeva un incontro bollente. Infatti il clima si fece arroventato, man mano che lei gli descriveva il suo corpo scrivendogli anche che cosa avrebbe voluto fargli se lui fosse stato con lei; naturalmente aspettava la risposta cosa che a Giacomo risultava sempre più difficile impegnato come era con le mani e non sulla tastiera… Insomma fu una esperienza esaltante, in tutti i sensi tanto che lui le propose un incontro reale anche perché lei gli disse di essere di Piacenza e da Milano a Piacenza la distanza non era poi molta.
La donna accondiscese: avrebbero potuto incontrarsi due giorni dopo, a metà strada, a Pavia.
Gli diede le coordinate del bar dove sarebbe avvenuto il rendez-vous e lui capì che non era certo nuova a rimorchiare uomini in web… Per i due giorni successivi visse come in trance aspettanto quell’incontro: con la sua professione gli era facile muoversi quando e come voleva.
E finalmente si trovò seduto a un tavolino, il terzo a sinistra entrando, come d’accordo, nella penombra di un locale discreto, semivuoto a quell’ora, in Lungoticino ad aspettare con l’impazienza di un quindicenne Violadibosco.
Ad un certo punto sulla porta si stagliò una figura di donna, aveva il sole alle spalle che l’illuminava. Lui, con un tuffo al cuore, distinse solo le lunghe gambe nude sotto una gonna cortissima e una vita snella stretta da un’alta cintura; lunghi capelli biondi in parte le coprivano il viso; si alzò in piedi emozionato ed eccitato, mentre lei muoveva una mano in segno di saluto.
All’improvviso la donna si fermò, come paralizzata; Giacomo si avviò verso di lei con entusiasmo incontenibile e fu allora che un secchio d’acqua gelida lo colpì in pieno: sotto alla parrucca bionda, a quegli occhiali neri, a quei vestiti da mignotta riconobbe la sua cara moglie, la casalinga perfetta, digiuna di sesso e di informatica, la sua Violadibosco…