“La piscina Adriatico e l’acqua alta a venezia” di GIAN

Pensiamo a una bella piscina casalinga e, visto che pensare non costa niente, immaginiamola molto grande, un bel parallelepipedo pieno di tanta acqua calma: il livello dell’acqua rispetto al fondo lo chiamiamo “livello medio” e il fondale rappresenta il nostro “zero”. Ad es, se la piscina è profonda 2 metri, il livello medio, rispetto al nostro zero, è appunto di 2 m.
Immaginiamo che qualcuno (un gigante?) eserciti una forte pressione solamente su un lato della piscina. Poiché sappiamo che l’acqua è incompressibile, non è che questo schiacciamento riduca il volume di acqua. Però questa forza che il nostro gigante esercita avrà pure qualche effetto (azione e reazione…): e infatti l’acqua si sposta sull’altro lato della piscina dove, conseguentemente, il livello dell’acqua cresce, e, più la pressione è elevata, più il livello aumenta.
Dopo un po’ di tempo il gigante non ha più voglia di giocare con la nostra piscina e se ne va: l’acqua può quindi tornare al suo equilibrio originale, ma…ci torna oscillando, il livello decresce, ma non si ferma al livello medio di 2 m, scende ancora fino ad arrivare a d un valore minimo, poi risale ancora sopra il livello medio per poi scendere di nuovo e così via: però ogni volta i valori massimi diminuiscono e i valori minimi crescono, si è cioè creata un’oscillazione del livello intorno al valore medio fino a che si arriva all’equilibrio: abbiamo finalmente raggiunto il livello medio. Si tratta quindi di un’oscillazione smorzata che ha un nome: si chiama sessa.
Per nostra comodità, se la sessa si sviluppa lungo il lato maggiore del rettangolo la chiamiamo sessa longitudinale, se invece interessa il lato più corto la chiamiamo sessa trasversale.

Ora immaginiamo che il lato lungo del rettangolo sia allineato con la direzione sudovest-nordest e che la nostra piscina sia lunga circa 800 Km, larga circa 150 Km e abbia un nome: Piscina Adriatico; immaginiamo che il gigante che gioca con la piscina si chiami atmosfera e che la pressione esercitata si chiami pressione atmosferica e sia molto diversa sulle due estremità dell’Adriatico, ci sia cioè un gradiente (=differenza) di pressione. Si creerà allora un dislivello tra le aree a bassa pressione e quelle a più alta: si dice che il gradiente barico ha creato un gradiente di livello.

Torniamo ancora alla nostra piscina casalinga e facciamo soffiare un bel vento, ad es. utilizzando quegli enormi ventilatori “da cinema” che si usano anche per fare wind-surf al chiuso. Li posizioniamo sul lato più corto della piscina, li orientiamo in modo che il vento sia allineato con il lato lungo della piscina e aspettiamo un po’, finché la forza esercitata dal vento sull’acqua genera le onde…ma, se guardiamo meglio, vediamo che, oltre alle onde, succede qualcos’altro e cioè che il livello della piscina, nel lato opposto a quello su cui ci sono i ventilatori, aumenta e che questo incremento è maggiore più il vento dura e più la sua intensità è forte.
Applichiamo questo fatto alla Piscina Adriatico e immaginiamo che ci sia il vento Scirocco che viene da sudest e soffia verso nord-ovest, e che sia sufficientemente intenso con una durata sufficientemente lunga (qualche giorno): a nord-ovest c’è la costa del Golfo di Venezia e c’è, purtroppo per lei, Venezia con le sue glorie passate.

E la marea? Non c’è marea nella piscina casalinga? Sissignori: la marea è generata da una forza universale, dipende da Luna e Sole (gli altri pianeti li possiamo trascurare senza commettere gravi errori) e ogni pozzanghera ne è interessata: solo che per misurarla occorrono grandi quantità d’acqua e la nostra piscina casalinga è troppo piccola per poterla vedere.
Ma la Piscina Adriatico è grande, contiene una quantità d’acqua impressionante e la variazione del livello del mare causata dalla marea è consistente, soprattutto nel Golfo di Venezia !

Immaginiamo ora che tutte queste cause che generano uno spostamento di livello si verifichino contemporaneamente e che tutte siano in grado di accumulare acqua nel Golfo di Venezia: si avranno, in queste situazioni, valori elevati del livello marino, in particolare quando la marea si trova nella fase di sizigie (non si chiama sigizie, come è spesso riportato sui giornali). Tale fase corrisponde alla situazione in cui Luna e Sole sono allineati: la combinazione delle loro forze di attrazione gravitazionali è massima e quindi l’elevazione di marea è più elevata. Poi, a causa di tutte queste forze simultanee, si generano anche la sessa longitudinale tipica dell’Adriatico e la sessa trasversale tipica del Golfo di Venezia, che comportano ulteriori aumenti di livello.

E Venezia città? Perché lì l’acqua “trabocca”?
Sottolineo che il livello medio nella città è dovuto all’avvicendamento delle maree: con l’alta marea l’acqua arriva dal mare e si propaga verso Venezia salendo con lentezza nei canali. Una volta raggiunto il picco massimo di marea l’acqua inizia a defluire e torna al mare. Quindi l’acqua alta non può essere considerata un’alluvione, ma una crescita continua di livello che si genera nel golfo e che si propaga in città e che qui, a causa della sua altezza, invade vie e piazze.

Vi state per caso domandando qual è lo zero a cui si fa riferimento per quantificare questa altezza? Domanda azzeccata: il riferimento è lo zero mareografico di Punta della Salute, corrispondente al valore del livello medio mare del 1897.
Da allora, a causa dei fenomeni di subsidenza della laguna di Venezia e a quello dell’eustatismo, cioè alla crescita di livello dovuta alle variazioni climatiche (toh…guarda chi c’è, ancora la CO2), complessivamente nell’ultimo secolo la “perdita altimetrica” di Venezia rispetto al mare è di almeno 26 cm (cioè, mediamente, Venezia si è “abbassata” di 26 cm, e tale valore è destinato a crescere sempre di più).
Secondo i dati del Comune di Venezia, l’acqua alta supera i 110 cm in media 4 volte l’anno (dati dal 1966 al 2009) e quando questo accade circa il 14% della città risulta coperta dall’acqua.
Si ha, sempre secondo il comune, ”acqua alta eccezionale” mediamente 1 volta ogni 4 anni, quando si superano i 140 cm: in tal caso va sott’acqua circa il 59% della città.

Ovvio che se togliessimo 26 cm dai 110 cm, saremmo a 84 cm e Venezia non sarebbe allagata, se li togliessimo dai 140 cm saremmo a 114 cm, con enorme riduzione della percentuale di vie e piazze allagate, che sarebbe intorno al 15%.

Questo fenomeno è ineliminabile?
Mi son posto la domanda e sono andato alla ricerca di eventi storici: la prima descrizione certa è relativa al 782, seguita dagli episodi dell’840, 885 e del 1102. Poi ce ne sono molti altri, ma comunque molto distanziati nel tempo. Devo quindi concludere che si tratta di un evento che c’è sempre stato, anche se la frequenza degli eventi era molto diluita nei secoli passati.
Dal 1923 a oggi i fenomeni di acqua alta eccezionale sono stati una decina: sembra che il massimo valore, con altezza di +1,94 m, sia quello del 4 novembre 1966, quando anche Firenze subì la famosa alluvione.

Perché la frequenza è aumentata negli ultimi decenni? Cosa è cambiato? Altra ricerca di documentazione e, alla voce “grandi opere”, scopro che hanno costruito (elenco solo le opere principali): la Riva dei Sette Martiri (1936-1941); l’isola artificiale del Tronchetto (superficie 17 ettari, 1957-1961), il raddoppio del ponte ferroviario (1977) e, soprattutto, la la zona industriale di Porto Marghera (prima zona: 1938-42, seconda zona: 1953-58; terza zona: 1963-66), ricavata “bonificando” (!!!) vaste estensioni di laguna, precedentemente occupate da barene, ovvero da isolotti che sporgendo appena dall’acqua venivano allagati in caso di alta marea agendo da vaso di espansione e limitando l’escursione della stessa. Poi, per permettere alle petroliere di raggiungere le banchine di scarico, è stato scavato un profondo canale, il Canale dei Petroli, che ha ingrandito considerevolmente la sezione della bocca di porto, aumentando di conseguenza la quantità di acqua che entra in laguna.
Ecco, lo immaginavo…l’uomo!

Poi, visto lo stato in cui, nel nostro paese, versano ruscelli, torrenti, fiumi e fossi, che non subiscono manutenzione da tempo immemorabile, mi son posto ancora una domanda: ma…la manutenzione dei canali veneziani, viene fatta? e con quale frequenza?
Da “Venezia-Manutenzione Urbana, Vianello Libri, 2007”: da 10 anni, con la fondazione di Insula da parte del Comune di Venezia, sono stati riattivati i programmi di manutenzione ordinaria a Venezia, dopo quasi quarant’anni di non intervento.
In questi dieci anni l’attività di manutenzione ha portato allo scavo di più di metà dei canali con il restauro delle relative sponde, al rialzo della pavimentazione nelle aree più a rischio di essere allagate dall’acqua alta, al restauro di molti ponti e della rete fognaria, etc etc..
Da La Repubblica: 27/6/1984: una delle cause del degrado dei canali, secondo la ricerca dell’ ateneo veneto è che da vent’ anni il fondo dei canali veneziani non viene più scavato. Una volta tutti i centosessanta rii che attraversano Venezia venivano “prosciugati” e messi a secco, mediamente ogni sei-dieci anni, e scavando si portava via il fango, i rifiuti, i residui di metalli (ma anche i frigoriferi vecchi) che si erano accumulati sul fondo. la pulizia e la manutenzione dei canali, insieme allo scavo “a secco” dei fondali, consentiva in questo modo di limitare gli effetti dell’ inquinamento e di garantire un ricambio maggiore delle acque.

Ecco…confrontando questi 2 articoli sembrerebbe che le attività di manutenzione fossero state sospese intorno al 1960 e siano ricominciate intorno all’anno 2000.
A me risulta invece, da informazioni ricevute da un ingegnere idraulico veneziano (ormai quasi ottantenne ma che non è certo affetto da demenza senile, anzi è una delle persone più competenti e lucide che conosca), che per decenni ha partecipato attivamente agli studi sull’inquinamento della laguna, che le attività periodiche di manutenzione siano state effettuate solamente fino al 1905, quindi nel secolo scorso.
Non importa chi ha ragione: è un dato di fatto che la manutenzione è ricominciata da poco. E anche questa è la solita storia…

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